Gad Lerner lascia Repubblica

Gad Lerner lascia Repubblica in aperto dissenso con la linea editoriale imposto dai nuovi proprietari, la famiglia Agnelli

Gad Lerner lascia Repubblica

"Non la riconosco più". Dopo poco più di un anno dal suo ritorno, Gad Lerner lascia Repubblica in aperto dissenso con la linea editoriale imposto dalla famiglia Agnelli, i nuovi proprietari che hanno rilevato il giornale dai De Benedetti.

"Mi ero imposto di aspettare, di non fare scelte affrettate, benché suonasse forte e chiaro il messaggio contenuto nel licenziamento senza preavviso di Carlo Verdelli", scrive Lerner in un post su Facebook. Il giornalista di origini palestinesi accusa la nuova proprietà di aver esposto "solo per vaghi accenni il progetto industriale e giornalistico intrapreso". Nonostante questo, nel giro di poche settimane, "Repubblica è già cambiata" e, nonostante il nuovo direttore Maurizio Molinari gli abbia proposto di continuare la collaborazione, Lerner preferisce"interromperla qui". "Saluto con affetto e riconoscenza tutti i colleghi, a cominciare dal fondatore Eugenio Scalfari", conclude il giornalista che aveva già collaborato con Repubblica già nel decennio 2005-2015. La rottura, all'epoca, fu di natura economica, mentre stavolta questo addio sembra preludere all'arrivo di Lerner nella redazione di Domani, il nuovo giornale ideato da Carlo De Benedetti che sarà diretto da Stefano Feltri, già vicedirettore del Fatto Quotidiano.

Sul web scoppia la polemica

Intanto sui social scoppia la polemica e i messaggi di solidarietà nei confronti del giornalista si sprecano. Il giornalista Enrico Deaglio, che nei giorni scorsi aveva già preceduto Lerner nell'addio a Repubblica, commenta il suo post in maniera molto sintetica: "Ben fatto". Lo scrittore Christian Raimo, assessore dell'VIII Municipio di Roma, invece, preferisce dedicare un post in cui riempie di lodi Lerner, "uno dei migliori giornalisti italiani" e il primo "a indagare sulla tragedia del Pio Albergo Trivulzio, dimostrando come un giornale possa essere fondamentale per la democrazia di un paese, soprattutto nei momenti di crisi". Secondo Raimo il suo addio "è un colpo durissimo per un giornale" e " Persino dei non editori come gli Elkann dovrebbero capirlo". Altri utenti, invece, annunciano: "Leggo la Repubblica dal n°1 del 14 gennaio 1976. Ho continuato ininterrottamente fino ad oggi, però domani dirò al mio edicolante di non lasciarmi più il giornale".

La carriera di Gad Lerner, una vita a sinistra

Lerner ha iniziato la sua carriera nel 1976 nel quotidiano Lotta Continua e, prima di approdare in televisione, si è fatto le ossa scrivendo sempre per giornali di sinistra come Il Manifesto o L'Espresso. Raggiunge la notorietà con Profondo Nord, un programma di Rai3 che per primo esplora il fenomeno Lega. Dal '93 al '96 è vicedirettore de La Stampa, mentre nel biennio '97-'99 torna a lavorare per la tivù di Stato e conduce Pinocchio. Nel luglio 2000 diventa direttore del TG1, ma, dopo varie polemiche, rassegna le dimissioni già il primo ottobre. L'anno successivo passa a Tele Monte Carlo e, una volta divenuta La7, assume la direzione del telegiornale. Sempre per la stessa tivù conduce il programma L'Infedele e contemporaneamente scrive editorialista anche del Corriere della Sera.

Nel 2017 Lerner fa il suo gran ritorno a piazza Mazzini con una serie di programmi di approfondimento come Operai, La difesa della razza e L'Approdo, tutti trasmessi su Rai 3. Restano indimenticabili le numerose incursioni ai raduni della Lega e le critiche, alcune volte al limite dell'insulto, che Lerner ha rivolto al segretario Matteo Salvini.

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