Siciliano 24 anni e un vero e proprio genio di Minecraft e YouTube, dove ha cominciato a lavorare quando aveva appena 12 anni. Questo è Kendal, 1,36 milioni di iscritti sul suo canale YT, e oltre 150mila su Instagram. Ha da poco pubblicato un libro Intrappolato nel mondo virtuale (Mondadori Electa) che è una sorta di racconto e di fumetto. Un libro che è balzato ai primi posti delle classifiche a dimostrazione di quanto questo mondo, per lo più sconosciuto agli adulti, sia così familiare e amato dai ragazzi. E a raccontarcelo è stato proprio Kendal.
Ha definito il suo libro non un vero e proprio romanzo e allo stesso modo neanche un vero fumetto. Lo ha chiamato un "Rometto". Di cosa parla?
"Dell'avventura di un gruppo di amici YouTubers dentro un mondo virtuale. Il protagonista verrà catapultato all'interno del suo videogioco preferito, ma questa volta in realtà aumentata. Lì dentro troverà anche tutti i suoi colleghi e amici che si vedranno costretti ad affrontare una serie di sfide all'ultimo pixel, per arrivare al livello finale e uscire dal gioco".
Come le è venuta l’idea di scrivere un libro?
"Mi è sempre piaciuto intrattenere i miei fan con storie fantasty, ma purtroppo con i video su YouTube c'è un limite di tempo e soprattutto di risorse, quindi non puoi entrare nel dettaglio della storia. Diversamente in un libro puoi raccontare tutto ciò che ti passa per la testa. Per questo ho deciso di scriverlo”.
Può spiegare il fenomeno del videogioco Minecraft. Al primo impatto sembra un videogioco per bambini piccoli, con pixel enormi. Cosa ha di particolare tanto da essere uno dei più amati dai giovani?
"Sicuramente la grafica non è il suo punto forte, anche se con qualche aiutino è possibile migliorarla fino a renderla mozzafiato. Però credo che la chiave del suo successo, sia nella sua semplicità. Per quanto possa sembrare banale, in realtà Minecraft è un gioco molto completo, perché ti permette di sbizzarrirti e di creare qualsiasi cosa ti viene in mente. Sei libero di giocare a tante mappe, (che sono un oggetto per vedere il territorio esplorato all’interno del gioco. Fino a che questo è tenuto in mano dal giocatore, viene disegnata una mappa come la porzione di mondo esplorato ndr), piuttosto che a creare qualsiasi costruzione, oppure imparare ad usare i circuiti di redstone (che fungono da cavi elettrici nel gioco ndr)".
Cosa significa per lei essere un supereroe?
"Per me è colui che si fa in quattro per difendere ciò che è giusto. Quella persona in grado di dare il buon esempio e soprattutto che non abbia mai paura di farsi avanti di fronte alle ingiustizie. Che è anche quello che cerco di trasmettere nel mio piccolo, tramite i video".
E' stato scelto anche quest’anno per essere rebroadcraster ufficiale di Minecraft. Se lo aspettava?
"Sicuramente lo speravo, ho avuto l'onore e il piacere di essere l'ambasciatore di Minecraft in Italia per ben 3 anni di fila, e devo dire che è sempre un'emozione far parte di un evento così grande"
Quante ore al giorno bisogna allenarsi per diventare un giocatore professionista?
"Dipende molto dal tipo di gioco a cui si sta giocando, potrebbero volercene 5 come 10. Personalmente ho iniziato a giocare a Minecraft nel 2012. e in quel periodo ci giocavo per più di 8 ore al giorno. Nonostante questo, non sono mai diventato un professionista. Me la cavavo solo abbastanza bene”.
La gente difficilmente riesce a credere che giocare a un videogioco o creare video su YouTube possa essere un lavoro. Ce lo puoi spiegare?
"Ha perfettamente senso non capirlo. Si tratta di un lavoro molto nuovo e sicuramente se non lo vivi in prima persona, non riesci a vedere cosa c'è dietro. Parliamo di improvvisarsi nella grande maggioranza dei casi, come cameraman, videoeditor, showman, speaker radiofonico, fonico, gamer e devi anche avere delle discrete conoscenze informatiche. Per non parlare del fatto che per far andare bene un canale su YouTube devi anche sapere ciò che piace alla gente. Io ho avuto la fortuna di iniziare a studiare la piattaforma da giovanissimo. Avevo solo 12 anni quando ho caricato per la prima volta un video. Adesso ne ho 25 e ritengo di avere una buona conoscenza di come far crescere un canale o una pagina in qualsiasi piattaforma. Però serve tempo, dedizione e soprattutto passione”.
E' stato attaccato dagli haters, in che modo è riuscito a difenderti e come ci si protegge in rete?
"Purtroppo gli haters ci saranno sempre, a prescindere da quale sia il tuo lavoro o il tuo interesse nella vita. Ci sarà sempre qualcuno che proverà a sminuirti o a metterti i bastoni tra le ruote. All'inizio è stata dura, anche perché avevo solo 18 anni e non capivo per quale motivo mi attaccassero. Del resto non stavo facendo del male a nessuno. Poi con il passare degli anni mi sono abituato ai brutti commenti e ho imparato ad ignorarli, anche se purtroppo, basta un solo commento cattivo a vanificarne mille positivi".
Cosa hanno detto del suo libro?
"Sto ricevendo molti complimenti e la cosa mi rende felicissimo, il libro è stato apprezzato veramente da tutti e non potrei chiedere di più. È la sensazione più bella del mondo, mi sento come la prima volta che ho caricato un video".
Si considera un ragazzo normale ma ha raggiunto grandi obiettivi, ha ancora un sogno nel cassetto?
"Il mio sogno è quello di essere un modello
positivo per i ragazzi. Voglio che in futuro, quando i miei fan cresceranno, mi ricordino come una parte felice della loro infanzia. Non chiedo altro, per il resto mi sento già soddisfatto e appagato da ciò che ho ottenuto”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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