Ha superato tutta la concorrenza il suo La ferocia, edito da Einaudi, testo con il quale Nicola Lagioia ha portato a casa il Premio Strega di quest'anno. Per l'autore una dedica alla moglie Chiara, sul palco insieme a lui, e un pensiero alla situazione greca.
"Senza mia moglie 'La ferocia' non sarebbe stato possibile", dice Lagioia. Poi dal Ninfeo di Villa Giulia aggiunge che "la ferocia, come il titolo del libro, è quello che sta accadendo ora ad Atene. Siamo sulla stessa barca, se fallisce la Grecia fallisce anche la Germania".
"L'unica cosa che mi interessa della ferocia - ha poi detto lo scrittore - è l'antidoto. La ferocia è l'istinto alla prevaricazione. Noi, però, siamo tra quei pochi animali in grado di estirpare questo istinto".
Dietro di lui si è piazzata "La sposa", l'opera edita da Bompiani di Mauro Covacich. Poi Elena Ferrante, con il suo "Storia della bambina perduta", delle edizioni e/o. Il presidente della giuria, Francesco Piccolo, vincitore del premio lo scorso anno, aveva puntato su di lei fino all'ultimo, dichiarandolo anche sui social network.
"Lo Strega dovrebbe migliorare sulla limpidezza del voto, ma in fondo lo amo con i suoi pregi e difetti.
Anche quest'ultima serata è un bartaccone che un po' ci rappresenta", ha aggiunto. Minore il numero degli ospiti presenti quest'anno - si parla di cinquecento persone in meno - e meno anche giornalisti e fotografi presenti sotto il palco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.