Non deve essere stato facile essere l'uomo più affascinante del mondo per 90 anni. Eppure Sir Thomas Sean Connery, sangue del miglior sangue di Scozia, c'è riuscito. Fino all'ultimo tramonto. Fino all'ultimo sogno.
Venuto a mancare nel sonno - mentre si trovava nella sua villa alle Bahamas, dove trascorreva da anni un confortevole esilio - possiamo dire ci abbia lasciati nella maniera più dolce che si possa augurare ad un idolo, a un mentore. A un'icona che resterà per sempre nel nostro cuore e nel nostro immaginario.
Certi bambini da piccoli vogliono diventare pompieri, altri calciatori, altri piloti di formula uno; altri, guardando le pellicole di James Bond con i nonni, hanno sempre sognato da fare gli agenti segreti da grandi. Agenti doppio 0, con la licenza di uccidere i cattivi. Di riuscire, alla fine, a salvare il mondo. Sempre. E se ciò è accaduto, gran parte di questa fascinazione, di questo spirito medievale rincorso nella realtà, va attribuito a uno scozzese bello e sornione che, a dirla tutta, il ruolo della spia più famosa del mondo voleva anche rifiutarlo.
Nato nel 1930 in un sobborgo di Edimburgo, figlio di un camionista e di una cameriera, Sean Connery è stato molto, prima di essere attore e icona di stile. Ci ha insegnato a indossare lo smoking, a giocare al casinò, ad abbinare uno spezzato, a corteggiare una donna davanti a un Vesper Martini. Agitato, non mescolato. È stato marinaio nella Royal Navy, bagnino, lavapiatti, guardia del corpo e verniciatore di bare. Gareggiò anche come Mr.Universo. Attore, tra i più iconici degli anni '60, premio Oscar nel 1987 nel ruolo indimenticabile di Jimmy Malone - il poliziotto con San Giuda in tasca negli Intoccabili di Brian De Palma -; e anche politico: indipendentista scozzese, ovviamente. Ambasciatore del suo patriottismo sarà il tatuaggio fatto sull'avambraccio destro quando era in marina: un pugnale che trafigge un cuore con su scritto "Scozia per sempre".
Certe sue battute, certi suoi sguardi, certe espressioni, resteranno per sempre incisi nella nostra memoria: il risveglio su una spiaggia tropicale davanti una deliziosa Honey a caccia di conchiglie.. e "Under underneath the mango tree" di sottofondo. Ce lo insegna David Aames in Vanilla Sky. Quando nell'Ultima Crociata il professor Jones sr. si ricorderà il suo Carlo Magno lasciando che i suoi eserciti siano "i pennuti nel cielo". O quando atterrando con un jet-pack in "Operazione Thunderball", pronuncerà la celebre battuta: "Ogni gentiluomo dovrebbe averne uno". O ancora quando imbiancato, in The Rock, spalancherà una porta di ferro dicendo laconico: "Benvenuti ad Alcatraz". O forse, più di tutte, quando seduto al tavolo dello chemin de fer, sorriderà beffardo a Miss. Trench, dicendo che "Non ha obiezioni" se verrà alzata la posta in gioco. Questo prima di pronunciare la celebre battuta che lo consegnerà alla storia: "Il mio nome è Bond, James Bond".
Il resto, sono dei rever sciallati in raso su una giacca da sera perfetta, un porta sigarette d'argento ben maneggiato e uno sguardo che trafigge i cuori: delle "bond girls", come degli uomini che guarderanno a lui come un mentore irraggiungibile, per sempre.
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