Dai lucchetti al velluto le lezioni di erotismo della lingerie italiana

Cristalli e modelli con le paillettes in un’atmosfera stile anni ’50

Dai lucchetti al velluto le lezioni di erotismo della lingerie italiana

Paola Bulbarelli

Se di regole si può parlare, bisogna innanzi tutto sapere che il bello sta nell’infrangerle. Perché, sembrerà strano, ma anche nella biancheria intima femminile, nella cosiddetta lingerie, per chiamarla alla francese visto che è in pieno svolgimento a Parigi il Salon International de la Lingerie, di diktat ce ne sono sempre stati. Un esempio? Se sei romantica scegli il bianco, se sei una pantera ammaliatrice il nero, se ti piace giocare alla Lolita meglio la fantasia minuscola sul cotone a costine tanto per dare quell’idea di finta ingenua. Eppure questa volta, dopo secoli di divieti e decenni di contraddizioni, la moda che finisce sotto, ma è così spudorata da spuntare sempre di fuori, dice: «Fa’ come vuoi basta che mi scegli sexy che più sexy di così non si può».
Tutto questo, tradotto nella pratica, significa che se vai a fare un’ora di aerobica o di tennis, sei perfetta con il push up o il body di pizzo, se ti metti i jeans (sempre bassi in vita) un filo di trine deve sbucare, se sei vestita casual ecco che ammicca un nastrino. A Parigi quindi, si decreta questo: la seduzione va a braccetto con lo sport, il fascino e il sex appeal con la libertà di un abbigliamento informale sbarazzandosi così di etichette e confini. O meglio, il confine sta solo nel fascino intrigante che deve saper scatenare. Al Salone, la manifestazione del settore più importante del pianeta, sono arrivati oltre 550 marchi provenienti da 26 Paesi da tutto il mondo per sbandierare in tutte le lingue le nuove tendenze indossate da circa 300 modelle che per due volte al giorno si esibiscono in vari défilé. Nell’edizione del 2005, ad ammirare tante e tali meraviglie, erano transitati più di 23 mila visitatori; quest’anno se ne preannunciano ancora di più, attirati anche dalla super sfilata «Ultra Lingerie» cui parteciperanno 850 vip e i nomi più famosi delle aziende che si occupano di intimo ben attente a soddisfare consumatrici esigenti con un notevole potere d’acquisto (di 15 miliardi di euro solo per le ragazze tra i 12 e i 18 anni). Su una passerella lunghissima, allestita al Paris Expo alla Porte de Versailles, sarà di scena tutto ciò che si è sempre sognato e non si è mai osato chiedere.
Perché è fuori discussione che la lingerie pruriginoso-chic ha un grande successo (soprattutto in Francia e in Gran Bretagna dove fioriscono raffinatissime boutique erotiche) al punto che in certi negozi che vendono biancheria intima si organizzano addirittura corsi di seduzione a luci rosse seguitissimi da casalinghe bon ton, manager, adolescenti, ex femministe. Ecco allora che nella Ville Lumière è un trionfo di corsetti di seta, di reggicalze-bondage, di slip ricoperti di ruches, di perizomi con fiocchi, farfalle di trine, lucchetti, paillettes, Swarovski sul filo del tanga che lambisce l’osso sacro in modo che quando una si siede, scoprendo schiena e dintorni, possa lanciare un messaggio inequivocabile. Si dice che qui si respira un’aria da night club di Las Vegas anni ’50, che l’atmosfera, quasi da alta moda, è in bilico tra l’erotico e il sexy senza mai essere volgare. In effetti, già durante le sfilate di haute couture parigina della settimana scorsa, si preannunciava ciò che si sarebbe visto al salone della Lingerie. Straordinaria era la lingerie a vista color avorio di Dior che si guadagnava scena e applausi mescolando un tripudio di corpetti stringati, coulotte e stecche. La Perla, in questi giorni di Salone nel suo show room di Rue du Faubourg St.Honoré ha presentato sete e velluti, tulle e pizzi arricchiti da cristalli per speciali edizioni gioiello. E anche qui si ritrovano roulotte in pizzo, reggiseno a balconcino e intriganti sottovesti.

Tra gli italiani sono presenti sette aziende toscane produttrici di intimo che sfileranno in uno dei locali più alla moda di Parigi, il Vip Room, luogo d’incontro di star come Madonna e Robbie Williams. Debutta il marchio Les Macons Danseurs. Lo firma Elisabetta Balli, consigliere delegato di Le Bonitas, che produce underwear e beachwear su licenza per Blumarine, Versace, Frankie Morello e altri.

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