Dai vaccini al cappello in testa il decalogo per un’estate sicura

Dal mal di montagna al colpo di calore. Dalle vaccinazioni indispensabili a come rimediare alle punture d’insetto o a un dolore di pancia acuto. E poi le indicazioni sui farmaci da portare con sé, anche all’altro capo del mondo. «Sì viaggiare» cantava Battisti. Guai però farlo senza fissare in anticipo qualche regola però, aggiungono al centro specialistico di Medicina dei viaggi dell’ospedale Sacco.
Nato all’interno della Pediatria il servizio diretto dal professor Gian Vincenzo Zuccotti in questo periodo è preso letteralmente d’assalto. «Le consulenze sono cresciute negli ultimi anni - comferma Zuccotti -, perché la gente si muove di più. Da un lato gli stranieri che tornano ai loro Paesi d’origine con bimbi anche piccolissimi, dall’altro le famiglie italiane che desiderano visitare i luoghi esotici. Si nota, per fortuna, l’esigenza di viaggiare in totale serenità e sicurezza».
Per questo il centro ha divulgato il decalogo per un’estate senza rischi. La prima regola d’oro è quella di pianificare con anticipo la partenza. «È fondamentale valutare la storia clinica del bambino - spiega il professore -, quindi consiglio sempre di rivolgersi al proprio pediatra o a un centro di medicina dei viaggi per capire se una destinazione è controindicata e come eventualmente vaccinarsi».
Ad esempio le vaccinazioni contro l’epatite A e quella antitifica sono suggerite per la maggior parte delle destinazioni, la prima si può fare a sei mesi di vita, l’antitifo per bocca a partire dai 3 mesi. I vaccini per colera, febbre gialla, encefalite giapponese, encefalite da morso da zecca, malaria vanno valutate caso per caso. Una seconda regola è quella di rispettare le abitudini dei bambini, evitare quindi spostamenti troppo lunghi e prevedere soste frequenti. In auto si viaggia sempre con il seggiolino, da richiedere se si affitta il veicolo sul posto, per alleviare il mal di macchina si può far sedere il bambino sul sedile anteriore e invitarlo a guardare l’orizzonte. Nessuna controindicazione per i voli in aereo, già a un mese di vita si può partire. Attenzione però al mal d’orecchi o alla sensazione di orecchio chiuso, il malessere passa deglutendo al momento del decollo, se il piccolo è un lattante è utile dargli il biberon, se più grandicello può bastare una gomma da masticare.
Quando si sale in montagna la parola d’ordine è gradualità. È diffuso fra i bambini il «mal di montagna acuto», i sintomi sono: nausea, inappetenza, vomito, irritabilità e disturbi del sonno. «In genere questi sintomi compaiono quando si raggiunge in breve tempo un’altezza superiore a 2.500 metri - spiega il pediatra -, ma è possibile prevenirli salendo in quota gradualmente».
Al mare controllare onde e correnti, oltre a braccioli e salvagenti, evitare di immergersi nelle acque dolci dei Paesi tropicali, possono veicolare infezioni e parassiti. In caso di puntura di medusa evitare soluzioni alcoliche, acqua dolce o ghiaccio, è meglio sciacquare la parte con abbondante acqua salata e applicare sulla cute garze imbevute di acqua tiepida. Per evitare la «diarrea del viaggiatore» - nei Paesi a rischio - bere solo acqua in bottiglia o preventivamente bollita.

Non mangiare frutta non sbucciata, verdura, carne o pesce crudi, ghiaccio, latte non pastorizzato, prodotti caseari artigianali e molluschi. E ancora: non farsi tentare dai cibi preparati dai venditori ambulanti. Il colpo di calore si evita bevendo spesso, indossando abiti leggeri e chiari e cappelli a tesa larga.

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