Dall’arte antica al design «Antiquaria» apre con spazi raddoppiati

Un’esposizione ricchissima: dai quadri di De Chirico alle sedie di Gio Ponti, dai vasi ai gioielli e agli orologi

Paola Bulbarelli

C’è la coppia di sedie in noce d’India con intarsi in argento e madreperla, modello esposto alla Mostra di Parigi nel 1900 dove ottenne il Gran Prix. Ci sono le lampade da tavolo in bronzo del francese Pierre Selmersheim, collaboratore dell’architetto Charles Plumet. E poi le librerie in noce massello lastronato; i tavolini e le sculture con putti Luigi XIV; lampade, vasi di pasta vitrea e oggetti a firma Lneci, Jo Pesce e Albini; pezzi dell’antica tradizione giapponese nonché opere del Novecento firmate Giorgio De Chirico.
Insomma, per chi ama il bello, la cultura in ogni sua forma e senza distinzione di tempo non può perdersi la 43° edizione di «Antiquaria e dintorni» la mostra mercato degli antiquari milanesi. Lo scenario della manifestazione, prevista da domani al 30 ottobre, si estende dall’arte antica a quella moderna passando per le arti decorative del XX secolo, il design e le avanguardie.
«Antiquaria», non a caso, raddoppia i numeri con oltre duecento espositori, tra antiquari, gallerie d’arte moderna e contemporanea e vantando una superficie espositiva di oltre 4600 metri quadri. L’esposizione si sviluppa sui due piani del Padiglione Nervi, all’interno di Fieramilanocity, con momenti a sorpresa di forte impatto visivo grazie a otto grandi installazioni. Al primo piano, assieme ai pezzi antichi di grande pregio proposti dagli antiquari, ci si potrà imbatterà nell’esplosione di boulles in vetro dell’artista Masuda Hiromi, direttamente dalla Biennale di Venezia; si potrà ammirare un’opera di design di David Palterer (tavolo con vetro) e «La casa del linguaggio» di Pier Luigi Meneghello.
Al pian terreno le donne velate blu («Bui in blu», bronzi smaltati) di Patrizia Guerresi introdurranno alle sezioni di Modernariato, Design, Arte moderna e Arte contemporanea, dove trova posto il sarcofago KAeBA di Andrea Bianconi e un’opera di design di Alessandro Mendini. Di Gilberto Zorio saranno esposti dei vasi di murano in equilibrio fra loro («Non c’è problema») e di Andrea Branzi «Il giardino di vetro» d’ispirazione zen.
In più, per gli appassionati di orologi datati, si potranno trovare vari stand di settore tra cui quello di Valentino Prina di «Le Muse».
Antiquaria, organizzata da Expocts, la società controllata al 51% da Fiera Milano SpA e partecipata al 49% dall’Unione del Commercio di Milano e Confcommercio, con la collaborazione del Sindacato Provinciale Mercanti d’Arte Antica di Milano, si presenta dunque con un’edizione di grande respiro, oltre i confini pur autorevolissimi dell’antiquariato milanese e del radicamento territoriale.
«Milano ha la necessità di ritrovare un suo ruolo nel mondo culturale - afferma Carlo Bassi, Amministratore delegato di Expocts - un ruolo nazionale, ma anche e soprattutto internazionale. Questa è un’occasione di cambiamento nella sua migliore espressione.

Con mostre come queste aperte alla città, e come Mia (Milano Internazionale Antiquariato) del prossimo aprile, Milano può avvicinarsi in modo diretto e qualificato alla cultura. Del resto l’arte in senso lato fa parte del nostro dna di italiani, come della storia di Milano stessa. È un punto di forza su cui stiamo lavorando per il futuro successo dei nostri saloni».

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