Come dare i numeri ed essere più eleganti

di Daniela Fedi

Chi dice che la paura fa 90 non ha ancora visto il calendario della novantesima edizione di Pitti Immagine Uomo: un salone monstre con 1220 marchi di cui 536 esteri e un centinaio di eventi in quattro giorni e mezzo. Sono attesi come minimo 30 mila visitatori (20 mila dei quali buyer) negli smisurati spazi della Fortezza da Basso dove vengono allestiti gli stand, ma anche nei mille luoghi prontamente ribattezzati location che da ieri pomeriggio a venerdì mattina ospiteranno una vera e propria fiera delle vanità. Il tutto in una città piccola e preziosa come Firenze, recentemente brutalizzata dalla voragine di 200 metri quadri che si è aperta sul Lungarno Torriggiani, ma anche capace ogni volta di aprirsi alla vera bellezza che non può essere imprigionata in una definizione.

Esemplare in questo senso la prima mostra italiana del ritrattista John Currin, vero e unico erede di Lucian Freud, al Museo Bardini fino al prossimo 2 ottobre con il sostegno di Faliero Sarti. Altrettanto se non più pertinente con il tema moda Visions of fashion, ovvero la mostra di 200 fotografie del grande Karl Lagerfeld a Palazzo Pitti da domani al prossimo 23 ottobre. Un altro evento collaterale al salone ma intimamente connesso alla città è Sounds and Lights, la straordinaria serata organizzata ieri dal Centro di Firenze per la Moda Italiana che per festeggiare il proprio trentennale ha donato la nuova illuminazione di Palazzo Pitti e un concerto aperto al pubblico di 12 pianoforti con un assolo di Giovanni Allevi. Tutto ciò serve pochissimo per capire come si vestiranno gli uomini eleganti tra un anno o giù di lì, ma è proprio questo il mistero buffo del Pitti, l'unica commistione possibile tra essere e apparire. Ecco quindi che stamattina per l'inaugurazione ufficiale del salone è prevista la presenza congiunta del neo ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda e del suo vice, Ivan Scalfarotto.

È molto probabile che anche Beppe Grillo faccia un salto in Fortezza rifiutandosi però di rispondere alle domande dei giornalisti e indignandosi per la più che legittima curiosità del pubblico. Pare che lui venga al Pitti solo per incontrare una cara amica di famiglia (Cristina Calori, anima e titolare del marchio Woolrich) e pazienza se così facendo semina costernazione e panico tra la gente. Inutile anche menzionare la pletora di star e starlette che faranno atto di presenza nei vari stand: la sola cosa da discutere è l'entità del loro cachet. Tornando a bomba sulla moda ci sono almeno quattro eventi veramente interessanti. Il primo è Florence Calling Raf Simons, un progetto speciale presentato giovedì sera alla Stazione Leopolda dal bravissimo stilista belga che lo scorso ottobre ha clamorosamente lasciato la maison Dior non si sa ancora bene perchè ma soprattutto per chi. Interessantissimo anche il lancio (sempre alla Leopolda ma mercoledì 15) della linea uomo di Fausto Puglisi, uno dei più interessanti tra i nuovi talenti italiani. Nella stessa serata ma alla Manifattura Tabacchi debutta Gosha Rubchinsky, designer russo che sembra appena scappato da un gulag per lavorare nella moda ai massimi livelli visto che le sue collezioni vengono prodotte e distribuite da Comme des Garçons.

Più vicino a noi perché è bergamasco, Lucio Vanotti sfila alla dogana dopo l'emozionante debutto dello scorso gennaio come ospite di Giorgio Armani nel celebre teatro di via Bergognone a Milano. Inutile dire che molti se non tutti daranno i numeri. Probabilmente per la stanchezza.

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