Darsena, contro i graffiti nessuna pietà

Invoca la pietas cristiana Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura di Palazzo Marino, nonché «padrino» dei writer di tutta Italia dopo il blitz di circa un anno fa al Leoncavallo e, soprattutto, la mostra al Pac. Questa volta il deus ex machina tenta di salvare il murale dedicato a Dax (Davide Cesare, il militante del centro sociale Orso ucciso nel 2003) dall’operazione di pulizia «ordinata» all’Amsa dall’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo per riportare ordine e decoro alla Darsena. Ordine e decoro che questa volta però avranno la meglio: «Rispetto la posizione di Sgarbi - è la conclusione di Maurizio Cadeo - e ribadisco che non ho nulla contro il messaggio dei graffiti, ma contro i graffiti. Non può però essere fatta nessuna eccezione all’operazione di pulizia della Darsena che Amsa ha intrapreso e che durerà 15 giorni».
«Il murales dovrebbe restare dov’è per pietas - aveva detto ieri il critico - come un cippo commemorativo che si lascia sempre ai bordi di una strada dove è avvenuto un incidente mortale».

Dichiarazione che - ça va sans dire - aveva acceso la polemica: «Sgarbi ha la sindrome di Stoccolma per i graffiti dei no global. Quando ne vede uno va in trance - ribatte il capogruppo di An a Palazzo Marino, Carlo Fidanza -. Sgarbi è ancora troppo intento a coccolare i centro sociali».

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