Roma - Nessuno scivolone per il Tg1, la perdita di ascolti è contenuta e sostenere il contrario dimostra "sfrontatezza e faziosità, perché i dati bisogna saperli leggere". Dura e immediata la replica di Augusto Minzolini, direttore del Tg1, dopo la pubblicazione su Repubblica dei dati che il consigliere Nino Rizzo Nervo dovrebbe portare in Cda lunedì. Dalla rielaborazione dei dati Auditel, il Tg1 con Minzolini avrebbe perso un milione di telespettatori nell’edizione delle 20 e 375 mila alle 13,30. Ma il presidente della Rai, Paolo Garimberti, si scaglia contro Minzolini: "Ha perso un'occasione per tacere".
L'editoriale di Minzolini "E' in atto una campagna denigratoria da parte di Nino Rizzo Nervo, che parla male dell’azienda Rai, quella cioè che gli paga lo stipendio. E non sa neppure leggere i dati. Io ho contenuto il calo di ascolti proveniente dalla gestione Riotta, pagando il prezzo dello switch off e in presenza dell’aumento dei canali del digitale terrestre. Nonostante tutto, ho avviato un circolo virtuoso aumentando la distanza in termini di ascolto con il Tg5. Minzolini invita a rileggere le cifre pubblicate dallo stesso quotidiano di Largo Fochetti. E a Pancho Pardi, che lo ha invitato a dimettersi, dice: "Mi dicono che fa il professore. Ma spero non insegni statistica o matematica, perchè mi dispiacerebbe molto per i suoi studenti".
I dati del Tg1 Gianni Riotta nel 2006-2007 ha ottenuto il 32,79% di ascolti per il Tg1; nel 2007-2008 il 31,69%; nel 2008-2009 (Riotta-Giubilo) il 29,64%. Minzolini fa notare che ha perso prima l’1,1% e poi il 2,1%: in tutto il 3,2%. L’attuale direzione del Tg1 ha invece perso l’1,5%. "Dunque - insiste il direttore del Tg1 - abbiamo invertito la tendenza, recuperando decisamente e, fatto importante rispetto alla gestione Riotta, abbiamo dovuto scontare un calo di ascolti dovuto allo switch off e alla proliferazione dei canali del digitale terrestre, cresciuti nel primo trimestre di quest’anno del 3,5%. La curva del Tg1 è dunque positiva e virtuosa, come dimostrano anche i dati di ascolto ottenuti nel confronto con il Tg5. Il divario è infatti cresciuto, passando dal 3,85% dei primi sei mesi della mia direzione, al 4,23% degli ultimi tre mesi. Si allarga progressivamente la forbice con il nostro principale competitore".
La replica di Garimberti "Un conto è il diritto di critica, anche aspra. Altra cosa sono gli insulti". Come presidente del Consiglio di amministrazione di viale Mazzini, Garimberti ha subito fatto sapere di non poter "tollerare che un direttore insulti un consigliere".
"Al di là dei chiarimenti, che non mi pare smentiscano la sostanza delle cose, Minzolini ha perso una buona occasione per tacere - ha continuato garimberti - ma più in generale si sta perdendo in Rai una buona occasione per tenere il dibattito sulle questioni Rai all’interno delle regole e dei confini aziendali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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