De Albertis: «Via chi non ha diritto a restare»

Centotrentotto persone arrestate e 369 indagate. È questo il bilancio di una maxioperazione condotta dai carabinieri della Regione Lombardia, finalizzata a contrastare la criminalità predatoria e l'immigrazione clandestina. Nel corso del vasto rastrellamento, sono state controllate 8 mila persone di cui 1.500 straniere. Dei 138 arrestati, 97 sono extracomunitari e 15 stranieri europei. Il blitz degli uomini dell'Arma è durato due giorni, ed ha visto impegnati oltre 2.200 carabinieri lombardi. L'operazione è stata anche finalizzata a contrastare l'immigrazione clandestina e la criminalità, interessando ben 17 campi rom della provincia e della regione. Le manette sono scattate per vari reati, tra i quali scippo, rapina e quelli connessi alla droga. Tra gli episodi più significativi l'arresto in flagranza di due ucraini ad opera dei carabinieri di Legnano per estorsione, e la denuncia di altri due per favoreggiamento ai danni di una connazionale che aveva acquistato un permesso di soggiorno contraffatto; ma anche l'arresto di un trentacinquenne responsabile di una rissa, insieme ad altre venti persone, ucraini e boliviani, durante la quale era rimasto ferito un bambino ucraino di sette anni. Sempre a Legnano, ieri mattina, si è conclusa in maniera singolare il repulisti deciso dalla giunta di centrodestra, che ha voluto una volta per tutte allontanare dalla città del Carroccio gli ultimi stranieri non in regola con i permessi, soprattutto romeni che da tempo vagavano da una baraccopoli all'altra del territorio, nonostante i reiterati sgombri. Quelli rimasti sono stati caricati a bordo di un treno della Ferrovie dello Stato, e allontanati dalla città con precise indicazioni: durante il percorso da Legnano e fino a Milano, nessuno di loro ha potuto scendere dai vagoni. Ogni volta che il treno ha fatto sosta nelle stazioni intermedie, quella di Canegrate, di Parabiago, di Vanzago – Pogliano e di Rho, sulla banchina si sono fatti trovare uomini delle varie Polizie locali ed anche carabinieri, incaricati di controllare che nessuno si allontanasse dal convoglio per trovare nuovi spazi di accoglienza nei comuni adiacenti la tratta ferroviaria. Una volta giunti a Milano i rom sono stati «liberi» di scegliersi nuove sistemazioni, ma soprattutto di riunirsi a parenti ed amici già presenti nei campi abusivi del capoluogo. «Una trentina di persone in tutto compresi una decina di bambini che da qualche settimana avevano occupato l'ex palazzina uffici in un'area dismessa di Viale Liguria – ha spiegato l'assessore alla polizia locale di Legnano, Elio Faggionato -; li avevamo invitati a lasciare il sito ma non c'è stato verso di convincerli.

Così verso le 9 siamo arrivati con i mezzi meccanici e con i nostri vigili per ripristinare la legalità e murare l'edificio che adesso verrà demolito». I rom hanno chiesto di poter andare Milano e per questo sono stati accompagnati dagli uomini in divisa in stazione, fino sul treno.

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