Decapitata una banda italo-colombiana che gestiva un grosso traffico di cocaina

I carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno decapitato un sodalizio criminale italo-colombiano che gestiva un grosso traffico internazionale di cocaina sulla triangolazione Colombia-Spagna-Italia. A finire in manette con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti sono stati otto colombiani e quattro italiani. Gli arresti sono stati eseguiti in Spagna con il supporto delle autorità locali, a Roma e nel quartiere napoletano di Scampia. Nell’ambito delle indagini sono stati sequestrati oltre 70 chili di cocaina purissima.
Le due città italiane erano le basi dello smistamento dell’ingente quantità di cocaina proveniente dalla Colombia. A capo dell’organizzazione era il colombiano M.S.J.I., 34 anni, il quale secondo i Carabinieri del nucleo investigativo di Roma, diretti da Lorenzo Sabatino, era a capo di un’organizzazione criminale dedita all’importazione di cocaina dalla Colombia attraverso cui venivano riforniti i mercati di Roma e Napoli. Oltre ai dodici arresti, altre due persone, un italiano e un messicano, sono stati sottoposti all’obbligo di firma, mentre sette persone risultano indagate a piede libero. Il reato contestato a carico degli arrestati è quello di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
È durata circa un anno l’operazione «Puma 2007», così denominata per il logo di una famosa marca di abbigliamento sportivo che i narcotrafficanti imprimevano sopra i panetti di droga per indicarne la qualità. Gli stupefacenti, commercializzati dal sodalizio criminale, arrivavano in Italia, via Spagna, dalla Colombia, viaggiando all’interno di scatoloni trasportati da famose società di spedizioni del tutto ignare del contenuto dei pacchi da loro trasportati.
Sono riconducibili al gruppo criminale italo colombiano i seguenti sequestri di cocaina e denaro contante: 6,6 kg di cocaina e 340mila euro sequestrati il 10 febbraio del 2007 nel corso di un’irruzione in un abitazione in zona Aurelio. Nella circostanza furono arrestati quattro colombiani che custodivano il carico; 1,3 kg di cocaina sequestrata ad aprile dello stesso anno, all’interno dell’abitazione del pregiudicato G.O. il quale, nella circostanza, fu ritrovato cadavere. Dai successivi accertamenti emerse che l’uomo era deceduto per overdose avendo fatto uso di parte della droga che stava custodendo per conto del gruppo criminale; 23 kg. di cocaina sequestrata il 3 aprile del 2007 in viale Palmiro Togliatti, nel corso di una perquisizione effettuata sullo scooter di due pregiudicati che avevano appena ricevuto il carico dall’organizzazione di colombiani e lo stavano trasportando in un luogo sicuro; 5,4 kg di cocaina sequestrata a maggio 2007 in zona Aurelio, a un pregiudicato romano che aveva da poco ricevuto la droga dai colombiani e la stava trasportando a bordo di uno scooter. La rilevanza di tale nuovo traffico realizzato dal sodalizio criminale emerge dai seguenti ulteriori sequestri eseguiti nel 2008 dai militari di via in Selci: 194mila euro che due «corrieri» dell’organizzazione avevano appena ritirato in Roma per recapitarli ai referenti dell’organizzazione in Spagna; 35 chili di cocaina presso la sede di una ditta di spedizioni di Casandrino in provincia di Napoli.

Lo stupefacente era stato accuratamente nascosto all’interno di scatoloni contenenti profilati in alluminio, destinati alla ditta inesistente realizzata dall’organizzazione per ricevere i carichi di droga nel napoletano.

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