DeNiro e Pacino agenti da pensione

A giudicare da Sfida senza regole (in originale Righteous Kill, giusto omicidio) di Jon Avnet, i fratelli Coen hanno torto: il loro è un Paese per vecchi. O almeno lo è la città di New York, visto che tutto il film di Avnet, modesto mestierante, si regge sui poliziotti sull’orlo di una crisi di nervi di Robert DeNiro e Al Pacino (quasi 130 anni in due). Le loro dentiere campeggiano sullo schermo panoramico di questo verboso polpettone, che condensa Taxi Driver e Serpico, Il giustiziere della notte e Ispettore Callaghan, 15 minutes e Seven, Infernal Affairs e The Departed (suo rifacimento).
Per la partecipazione di entrambi gli attori, fra gli archetipi di Sfida senza regole si potrebbe evocare anche Heat, ma nel film di Michael Mann solo in una scena i due erano insieme, per giunta uniti affiancati dal montaggio, non dalla recitazione faccia a faccia.
L’intento perseguito dal film di Avnet è, oltre allo spremere limoni spremuti, è trarne il massimo d’ambiguità. Propone infatti il poliziotto giustiziere come implicito modello per i cinque sesti della storia, poi conclude sui nefasti effetti della sua azione, ma salva la figura del giustiziere come fosse un samurai! In tal senso erano di gran lunga superiori i romanzi poliziotteschi dell’ex poliziotto Joseph Wambaugh e i film - come I ragazzi del coro di Robert Aldrich - che ne sono stati tratti. Comunque, di Sfida senza regole i legalitari non potranno eccepire e i forcaioli usciranno contenti.

Usciranno scontenti gli spettatori che non vedono un film poliziesco per tifare, né per vedere i segni del tempo sui volti dei divi di ieri.

SFIDA SENZA REGOLE di Jon Avnet (Usa, 2008), con Robert DeNiro, Al Pacino. 95 minuti

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