È un grande ritorno, forse il più atteso, quello di EuroCucina al Salone del Mobile.Milano 2024, una biennale che si tiene negli anni pari ed è da sempre centrale per l’industria del design made in Italy, che si presenta dal 16 al 21 aprile in Fiera Milano Rho con oltre 100 espositori - il 35% esteri – su 24mila metri quadri. È il più importante e autorevole riferimento per la grande qualità dei prodotti e delle soluzioni innovative di uno spazio della casa sempre più centrale e importante nello stile dell’abitare contemporaneo. Ritorno ricco di novità, come il rinnovato layout espositivo e l’integrazione con FTK-Technology For the Kitchen, evento dedicato agli elettrodomestici da incasso, alle cappe d'arredo e alle tecnologie più innovative nell’ambito della cucina.
“Il Salone del Mobile è la fiera più importante al mondo e questa edizione di EuroCucina è il primo vero evento del settore a livello mondiale dopo il Covid: l’anno scorso c’è stato il ritorno anche degli operatori dei paesi del Far East, ma non c’era EuroCucina, mentre due anni fa siamo tornati a esporre le cucine ma mancava il Far East. Questo aprile finalmente per la prima volta in Fiera abbiamo il mondo al completo”. Edi Snaidero, consigliere incaricato del Gruppo cucine di FederlegnoArredo e presidente di Efic, spiega così l’importanza di questo ritorno sul palcoscenico mondiale per le nostre aziende.
“Dobbiamo tener conto che quando c’è EuroCucina il numero di operatori professionali e buyer, registra i picchi più alti, a dimostrazione di come la cucina sia una parte centrale dell’arredamento, sia per la distribuzione che per developer e contractor”, aggiunge Snaidero facendo un esempio preciso legato al mercato: “Nel mondo anglosassone gli appartamenti si comprano già con la cucina installata oltre che con gli armadi e il bagno”.
E questo richiama subito una delle novità dell’edizione 2024: nei padiglioni non c’è più la distinzione fra i produttori di mobili cucina e quelli di elettrodomestici, che coesistono con l’obiettivo di creare una piattaforma di business sempre più contemporanea. “L' integrazione espositiva è concepita come un evento specialistico in cui mobile ed elettrodomestico si presentano con una sinergia unica che guarda alla funzionalità, alla tecnologia e all’innovazione. All’estero, ma anche in Italia, soprattutto nei punti vendita, le cucine sono proposte complete di elettrodomestici. Si tratta di una integrazione necessaria, perché le tecnologie più avanzate possono migliorare la qualità della vita nell’ambiente cucina che è sempre più funzionale, personalizzabile, efficiente, sostenibile e aiuta il bilancio familiare con la riduzione dei consumi energetici”.
L’altra grande novità di EuroCucina è il nuovo layout con una diversa collocazione degli stand, che è stata pensata sulla base della strada avviata nel 2023 con EuroLuce con lo scopo di essere sempre più a misura di visitatore. “I vantaggi saranno tangibili perché si riduce della metà il tempo di spostamento dei visitatori, che in una giornata possono vedere le aziende e scoprirne di nuove, a vantaggio anche degli incontri dedicati al business. Il ripensamento del layout - spiega ancora Edi Snaidero - è partito dall’ascolto degli stakeholder e delle aziende. In una fase di mercato che registra un rallentamento, o meglio un riequilibrio, dopo quasi tre anni di forte crescita, è fondamentale trovare nuovi clienti in Italia e nuovi sbocchi sui mercati esteri”.
EuroCucina con il 35% di espositori esteri è infatti una vetrina internazionale. “Tutti i produttori tedeschi più importanti sono presenti, a dimostrazione di come questa sia la fiera più importante al mondo per il settore. Sanno che gli stakeholder internazionali sono a Milano, mentre vanno molto meno alla fiera di Colonia. Devono essere qui se vogliono competere ed evitare il sorpasso. I tedeschi sono i più grandi competitor delle nostre aziende, ma l’industria della cucina made in Italy produce con lo stesso livello di qualità - sottolinea Snaidero – e inoltre fornisce un servizio più flessibile ed efficiente, è più creativa e innova più velocemente il design del prodotto”.
Dopo aver sfiorato i tre miliardi di euro nel 2022, nel 2023 grazie a un ottimo andamento sia della produzione del mercato nazionale (2 miliardi) sia delle esportazioni (1 miliardo), le cucine, in controtendenza rispetto agli altri comparti dell'arredamento, mantengono sostanzialmente gli stessi livelli. Nel periodo gennaio-ottobre i primi due mercati, Francia (165 milioni di euro) e Stati Uniti (119 milioni di euro), registrano rispettivamente +0,1% e +5,8% mentre la Svizzera, terzo mercato con 59 milioni di euro, registra -1,5%.
“In tema di export c’è attesa per il ritorno dei visitatori dalla Cina, un paese che può offrire opportunità significative data la dimensione del mercato e il suo potenziale sviluppo nel prossimo futuro. Il progressivo miglioramento delle condizioni abitative sta infatti spingendo i consumatori ad una maggior attenzione per l'arredamento, e questo dovrebbe agevolare le aziende di fascia alta e quindi gli acquisti di prodotti che arrivano dall’Europa. Ci aspettiamo segnali interessanti anche dal mercato Usa, perché è in ripresa. In generale ci aspettiamo un recupero sui mercati esteri soprattutto nella seconda parte del 2024, anche sulla spinta di EuroCucina”.
Edi Snaidero è anche presidente di Efic, la Confederazione europea dell’industria del mobile e il ragionamento va alle politiche dell’Unione legate alle normative sulla sostenibilità in arrivo, e che per molti aspetti preoccupano le imprese.
“Il 2024 sarà un anno decisivo sul fronte della normativa europea, e siamo impegnati in un confronto continuo perché è necessario armonizzare normative diverse da paese a paese, come ad esempio quelle sugli imballaggi o sul fine vita dei prodotti. Poi c’è il Regolamento Ecodesign. È un tema complesso, fra burocrazia e procedure molto costose: il settore in Europa conta 120mila aziende, oltre un milione di addetti e un fatturato di oltre 100 miliardi di euro, questo significa che la maggior parte delle imprese sono piccole e piccolissime, che hanno la necessità di essere tutelate e accompagnate. Aziende già sostenibili sono chiamate ad esserlo ancora di più.
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