Devastato dai teppisti l’impianto di Sant’Eusebio

Roberta Gallo

Devastato dai vandali il nuovo impianto sportivo a Sant'Eusebio. A una settimana dall'inaugurazione, i teppisti del quartiere sono entrati in azione devastando finestre, rompendo vetri e imbrattando muri. Una pugnalata alle spalle per tutti coloro che, fino a ieri, erano convinti che via Mogadiscio e dintorni fossero state completamente risanate dalle bande di delinquenti.
La nuova palestra, nata dalla scommessa della circoscrizione e del comitato di Sant'Eusebio, come futuro centro di aggregazione del quartiere, non ha ancora avuto il taglio del nastro da parte delle massime autorità della civica amministrazione. Giorgio Guerello, assessore allo Sport del Comune di Genova, era pronto a risalire la china martedì prossimo. Eugenio Bolleri, invece, consigliere circoscrizionale della IV Valbisagno di Liguria Nuova, si è sbagliato. Pensava che l'inaugurazione ci fosse ieri mattina. E così si è recato sul luogo, ma, prima di lui, sono arrivate la polizia scientifica e quella municipale di zona.
«Quando sono arrivato - ha iniziato subito a raccontare - ho trovato un vero e proprio scempio. Hanno ridotto quello che poteva essere il fiore all'occhiello del quartiere in un ammasso di detriti. In una notte - continua - hanno rovinato il lavoro di molte persone del quartiere e non, di anni di bonifica di questa zona, e ci hanno fatto apparire dei menzogneri di fronte alla civica amministrazione». «Pare che non abbiano portato via nulla - continua Bolleri - evidentemente era tutto materiale che a loro non interessava. Però - aggiunge- hanno davvero devastato l'intero impianto. Non c'è più un vetro di una finestra intero». Sembra che i muri, inoltre, siano stati le loro lavagne su cui scrivere i pensieri e le parole più osceni. Mentre il resto della palestra è stato imbrattato con la schiuma degli estintori. In meno di una settimana sarà necessario riaprire il cantiere e ripristinare il tutto. «E spendere altri soldi - sostengono Mimmo Morabito, consigliere circoscrizionale di An - tanto loro non pagano mai. Sono convinti che i soldi della comunità non siano i loro». «Ovvio! - incalzano gli abitanti- non facendo niente tutto il giorno e bighellonando non contribuiscono con le tasse e quindi le cose pubbliche pensano che non appartengano a loro».
Morabito però avanza anche un dubbio.

«Non vorrei che qualcuno ci marciasse - dice - mi sembra un po' strano che a poche settimane dalle elezioni politiche, sia stata organizzata l'inaugurazione dell'impianto e, casualmente, sia stato pure vandalizzato». «È un po' come la massima popolare del marito che per far dispetto alla moglie se lo taglia - evidenzia con ironia - però la concomitanza delle due cose in vicinanza del 9 aprile è davvero dubbia».

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