Diabete, raddoppiano i malati

Un libro bianco raccoglie il punto di vista dei medici e dei pazienti con lo scopo di rendere più efficaci le cure

Le Nazioni Unite hanno recentemente approvato una risoluzione che riconosce la pandemia del diabete come una grave minaccia globale per l'umanità. Per la prima volta nella storia i governi hanno capito che una malattia non-infettiva pone una minaccia tanto seria quanto le grandi epidemie infettive. Il diabete è sempre più diffuso ed in continua crescita: si calcola che oggi, nel mondo, vi siano duecento milioni di persone colpite dalla patologia. In Italia, le persone colpite sono 3 milioni con una previsione di crescita che arriverebbe a quasi 6 milioni nel 2025: un quadro allarmante che si conferma anche nelle regioni più avanzate sul piano socio-sanitario.
La Regione Piemonte ha recentemente elaborato un progetto, presentato ieri a Torino, per il controllo delle complicanze del diabete di tipo 2. Progetto avviato con la stretta collaborazione dell’associazione medici diabetologi di quella regione.
Nell’occasione è stato presentato un libro bianco sul Buon Compenso del Diabete (BCD), realizzato da tutte le associazioni scientifiche di questa area clinica, con il contributo di Sanofi-Aventis. Oggi il diabete rappresenta la quarta causa di morte in Italia e richiede un impegno continuo non solo dei medici, ma anche della società.
Secondo una inchiesta condotta da Ipsos i pazienti hanno bisogno di maggiori informazioni e di un contatto più frequente con il medico di famiglia e con il diabetologo.
La campagna di sensibilizzazione sul Buon Compenso del Diabete (BCD) è un progetto pilota a livello internazionale; è previsto il coinvolgimento sia del diabetologo sia del medico di medicina generale, mentre nel 2008 si rivolgerà alle persone con diabete, a tutti gli altri interlocutori ed alla popolazione generale.


Uno studio recentissimo effettuato nell’Asl di Cuneo ha poi rivelato come - a fronte di un aumento costante negli anni della percentuale di persone con diabete diagnosticate e «sorvegliate» (dal 61 al 66 per cento dei diabetici noti) - esista tuttora un'ampia fascia di popolazione diabetica pari al 34 per cento che non ha effettuato nel 2006 nemmeno un esame dell'emoglobina glicata, test di riferimento per il «controllo» della patologia. Altri studi, condotti a livello nazionale, hanno messo in evidenza come ancora molto si possa e si debba fare in Piemonte, in Italia e nel mondo per controllare e superare l’iperglicemia.

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