Il colesterolo è un grasso che viene prodotto in gran parte dall'organismo. Solo in proporzioni minori, invece, è introdotto con la dieta. Numerosi i suoi compiti: favorisce la costruzione delle pareti cellulari, partecipa alla sintesi della vitamina D, è coinvolto nel processo di digestione ed è il precursore di ormoni, quali estrogeni e testosterone. Esso viene trasportato nel sangue per mezzo di specifiche lipoproteine che si differenziano in base a dimensione e densità. Abbiamo quindi due tipologie:
- HDL (Hight Density Lipoprotein): è il cosiddetto "colesterolo buono" o "spazzino" così chiamato perché, se in eccesso, è rimosso dai tessuti e diretto verso il fegato;
- LDL (Low Density Lipoprotein): noto come "colesterolo cattivo", si deposita nelle pareti arteriose e ostacola il normale flusso del sangue.
Si parla di ipercolesterolemia nel momento in cui i valori delle LDL sono superiori a 100 mg/dl. Questa condizione, sempre più diffusa, non deve essere sottovalutata per via delle possibili conseguenze sulla salute.
Le cause del colesterolo alto
Dati alla mano, i dati riguardanti il livello di colesterolo in Italia non sono incoraggianti. Nella fascia d'età compresa tra i 35 e i 74 anni il 57% degli uomini e il 58% delle donne hanno un valore di colesterolemia totale uguale o superiore a 200 mg/dl. Per quanto riguarda, invece, le lipoproteine a bassa densità il 62% degli uomini e il 61% delle donne presentano un livello delle stesse maggiore o uguale a 115 mg/dl.
Le cause dell'ipercolesterolemia sono numerose. Tra queste si annoverano:
- Una dieta ricca di alimenti grassi;
- La sedentarietà;
- La familiarità;
- Il diabete;
- L'insufficienza renale cronica;
- Le epatopatie;
- L'ipotiroidismo;
- L'alcolismo;
- L'assunzione di determinati farmaci (antibiotici, corticosteroidi, contraccettivi).
L'ipercolesterolemia può altresì essere geneticamente determinata. Gli scienziati dell'Istituto di ricerca "Incliva" dell'Ospedale Clinico di Valencia hanno infatti identificato una mutazione nel gene SREBF2 alla base di livelli elevati di colesterolo e di glucosio. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
Le conseguenze del colesterolo alto
Il colesterolo in eccesso, come già detto, si accumula nelle pareti delle arterie, rendendo così difficoltoso il flusso del sangue e facilitando la formazione delle placche aterosclerotiche. Questa particolare condizione aumenta il rischio di soffrire di malattie cardiovascolari, ossia un ampio spettro di patologie che interessano il cuore e i vasi sanguigni tra cui:
- L'infarto;
- L'angina pectoris;
- L'ictus.
La rottura delle stesse placche può inoltre bloccare completamente lo scorrimento sanguigno e provocare una trombosi. Non bisogna infine dimenticare che l'ipercolesterolemia spesso si associa al diabete.
I cibi ideali per contrastare il colesterolo
Quando l'ipercolesterolemia diventa patologica viene trattata mediante farmaci chiamati statine che, oltre ad avere un effetto ipocolesterolemizzante, riducono
altresì i livelli plasmatici dei trigliceridi. Tuttavia prevenire è sempre meglio che curare, soprattutto a tavola. Sono 15 gli alimenti che abbassano il colesterolo e che contribuiscono a mantenerne i livelli nella norma.- Noci: l'azione benefica è garantita dall'elevato contenuto di acidi grassi omega 3, omega 6, omega 9 e di fibre. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
- Mele: i polifenoli antiossidanti presenti nella buccia rallentano l'ossidazione dell'HDL;
- Uva: gli antociani contribuiscono a rimuovere i depositi di grasso nelle arterie;
- Fragole: ricche di antiossidanti, evitano gli accumuli arteriosi di LDL;
- Pompelmo: la vitamina A e C, il betacarotene, il licopene e i limonoidi promuovono la salute cardiovascolare;
- Soia: i fitosteroli sono coinvolti nella riduzione dell'assorbimento intestinale del colesterolo;
- Avena: il betaglucano abbassa i valori delle lipoproteine a bassa densità;
- Semi di lino: i benefici derivano dalla presenza di omega 3;
- Cereali integrali: i più ricchi di fibre solubili sono l'orzo e il riso;
- Legumi: sono da preferire le lenticchie, i ceci e i fagioli;
- Avocado: le fibre e i grassi polinsaturi prevengono gli accumuli di grasso;
- Verdure a foglia verde: gli steroli vegetali preservano il benessere del cuore;
- Pomodori: a fare la differenza è l'elevato contenuto di licopene;
- Melanzane: anche in questo caso le fibre solubili aiutano lo smaltimento delle LDL;
- Olio d'oliva: l'acido oleico aumenta i valori del cosiddetto colesterolo buono.
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