Bere caffè ci allunga la vita: quanti anni si "guadagnano" e quali sono le dosi consigliate

Un recente studio ha messo in evidenza come la caffeina e gli acidi clorogenici riescano a contrastare gli effetti dell'invecchiamento

Bere caffè ci allunga la vita: quanti anni si "guadagnano" e quali sono le dosi consigliate
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Onniprente nella stragrande maggioranza delle case italiane, il caffè è una bevanda dalle molteplici qualità. Un recente studio, condotto presso l'università portoghese di Coimbra e pubblicato su Ageing Research Reviews, ha evidenziato come la consumazione di caffè abbia effetti benefici sul nostro organismo, arrivando persino ad allungare la vita di chi lo assume.

Se da un lato viene consigliato di non abusare troppo di questa bevanda, dall'altro pare che integrarla nella nostra quotidianità non abbia affatto effetti negativi. Anzi. Secondo i ricercatori portoghesi, i principi attivi contenuti nel caffè rallentano il processo di invecchiamento, e costituiscono un elemento di difesa da ossidazione e infiammazione. Stiamo parlando della caffeina e degli acidi clorogenici.

I ricercatori Cátia R. Lopes e Rodrigo A. Cunha, operanti presso il CNC-Centro per le neuroscienze e la biologia cellulare dell'università di Coimbra e del Centro di Medicina Digitale – Scuola di Medicina dell'università do Minho, hanno scoperto che assumere regolarmente caffè può allungare la vita di almeno due anni, rallentando l'invecchiamento e tenendo a distanza le patologie ad esso correlato. I principi attivi, infatti, contrastano infiammazione e ossidazione, ma anche l'instabilità genomica e la ridotta sensibilità all'insulina. In sostanza, il caffè riesce a ridurre la mortalità. Tutto sta, insomma, nel consumo moderato, che talvolta viene addirittura consigliato.

Ma quali possono essere le dosi giuste? Secondo ESFA, ovvero l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, si possono consumare dalle tre alle cinque tazzine al giorno, per un totale di 400 milligrammi di caffeina quotidiani. Il consumo deve essere ridotto nelle donne incinte o in allattamento.

Per arrivare a questo risultato, Cátia R. Lopes e Rodrigo A. Cunha hanno esaminato più di 80 precedenti studi provenienti da tutto il mondo. Da tutto il globo arrivano evidenze scientifiche che riconoscono al caffè proprietà benefiche. L'università di Lille, ad esempio, ha scoperto che la bevanda riduce il rischio di perdere la memoria, una delle conseguenze di terribili malattie come il morbo di Alzheimer. L'università di Bologna, invece, ha dimostrato che il caffè controlla la pressione sanguigna. I benefici scoperti sono davvero tanti.

Cátia R. Lopes e Rodrigo A.

Cunha hanno fatto la loro parte, dimostrando che caffeina, acidici clorogenici e composti polifenolici hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Non solo. Questi importanti elementi partecipano alla riduzione della neuroinfiammazione e alla regolazione della sensibilità all'insulina.

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