Intestino e disbiosi, ecco il ruolo dei probiotici

I probiotici sono sempre più consigliati per equilibrare l'attività intestinale: il gastroenterologo Giovanni Marasco, Dirigente Medico presso l'IRCCS S. Orsola di Bologna, ci spiega quali sono i più noti e come agiscono sull'organismo

Intestino e disbiosi, ecco il ruolo dei probiotici

Nel nostro intestino ha sede quello che definiamo “un secondo cervello”, che può essere riequilibrato con l'uso di probiotici. Il buon funzionamento di questo organo garantisce il nostro benessere psicofisico: se l’intestino e il suo microbioma presentano qualche problema - per stili di vita scorretti, assunzione di farmaci, alimentazione sbilanciata o stress - si possono verificare conseguenze come sintomi fisici, costipazione, spossatezza. Se non si interviene, lo squilibrio - o disbiosi - può condizionare la qualità della vita.

Sul ruolo dei probiotici, da non confondere con prebiotici o sinbiotici, ci aiuta a far chiarezza il Dott. Giovanni Marasco, gastroenterologo e Dirigente Medico presso l'IRCCS S. Orsola di Bologna, referente scientifico Schwabe Pharma Italia.

Dott. Marasco, ci spieghi qual’è la differenza tra prebiotici, probiotici e postbiotici.

In accordo alla definizione Internazionale attuale, i probiotici sono microrganismi vivi che conferiscono un beneficio per la salute all'uomo quando somministrati in quantità adeguate. Le specie batteriche più frequentemente utilizzate a questo scopo sono il Lactobacillus e Bifidobacterium, così come tanti altri tra cui Saccharomyces boulardii, alcuni E. coli e Bacillus ed il Clostridium butyricum. Un prebiotico è invece una sostanza alimentare che non viene digerita dall’uomo e pertanto viene fermentata a livello del tratto digestivo portando a benefici per la salute dell'individuo attraverso un'influenza positiva sul microbiota gastrointestinale. I prebiotici più comunemente conosciuti sono l’Oligofruttosio, l’Inulina, i Galatto-oligosaccaridi, il Lattulosio e gli Oligosaccaridi del latte materno. Molti prebiotici sono in grado di aumentare la quota di bifidobatteri presenti nel colon, i quali a loro volta producono composti in grado di inibire potenziali agenti patogeni, e produrre vitamine ed enzimi digestivi, portando effetti benefici che si estendono oltre l'intestino. I sinbiotici sono combinazioni appropriate di prebiotici e probiotici, in grado di esercitare sinergicamente entrambi gli effetti. Infine, i postbiotici sono prodotti che vengono rilasciati dai batteri durante i processi di fermentazione di alcuni alimenti, come ad esempio il latte, e in grado di conferire un beneficio per la salute dell’uomo. Tra le sostanze postbiotiche abbiamo alcune batteriocine, acidi organici, etanolo, e una serie di altri composti con specifiche attività biologiche, il cui impiego in alcuni studi recenti ha dimostrato effetti antinfiammatori".

Qual è la funzionalità dei probiotici in caso di disbiosi?

"I probiotici vengono utilizzati per il trattamento della diarrea acuta dovuta ad agenti infettivi o per la sua prevenzione associata all’utilizzo di antibiotici, così come nella prevenzione dell’infezione da Clostridium difficile, complicazione potenzialmente fatale dei pazienti ospedalizzati. I probiotici sono inoltre indicati nel trattamento dei pazienti con sindrome dell’intestino irritabile dal momento che sono in grado di ridurre il dolore addominale e le alterazioni dell’alvo, sia in termini di diarrea che di stipsi, tipici di questi pazienti. In aggiunta, i probiotici possono coadiuvare l’effetto di alcune terapie specifiche nei pazienti con pouchite, ridurre gli effetti collaterali associati alla terapia eradicante per Helicobacter pylori e in questo modo aumentarne la tollerabilità e quindi l’efficacia. Numerosi studi hanno inoltre dimostrato che i probiotici possono ridurre gli episodi di vaginosi batterica, prevenire la dermatite atopica nei neonati, ridurre il rischio di carie dentaria e ridurre l'incidenza e la durata delle infezioni delle vie respiratorie. Vi sono inoltre dati preliminari su una possibile riduzione dell’incidenza di cancro, diminuendo i livelli di enzimi cancerogenetici prodotti dalla flora del colon, e sulla prevenzione della malattia coronarica, sindrome metabolica, dislipidemia, diabete di tipo 2 ed ipertensione, riducendo i livelli di colesterolo sierico e il controllo della pressione sanguigna. Tuttavia, questi ultimi effetti enunciati sono ancora oggetto di dibattito poiché sono necessarie ulteriori studi a lungo termine sull'uomo"

Dove si trovano i probiotici?

"I probiotici si trovano in alcuni cibi, bevande ed integratori. Alcuni alimenti comunemente usati nella dieta quotidiana contengono probiotici, in particolare i cibi fermentati come ad esempio yogurt e sottaceti, oltre che altri prodotti caseari come alcuni formaggi ed infine il miso. Esistono anche bevande fermentate come il kombucha (tè fermentato) o il kefir (bevanda a base di latte fermentato) che sono ricchi di probiotici, così come la ginger beer. Ovviamente oltre al cibo, è possibile aggiungere probiotici alla dieta attraverso integratori alimentari".

Possono essere usati da tutti? Possono presentare degli effetti collaterali?

“Nel complesso, i probiotici rappresentano un'aggiunta benefica alla dieta della maggior parte delle persone. Gli effetti collaterali più comuni sono un aumento temporaneo di gas, gonfiore, costipazione e sete. La maggior parte degli effetti collaterali svanisce sospendendo l’assunzione del prodotto. In rari casi, le persone con un sistema immunitario compromesso, o sottoposti a ricoveri prolungati o recenti interventi chirurgici possono sviluppare un'infezione batterica sostenuta dai batteri probiotici”.

Esiste un legame tra l’alterazione del microbiota intestinale e le malattie infiammatorie della pelle. I probiotici possono rappresentare il futuro del settore cosmetico?

Anche la pelle ospita un microbiota commensale che può influenzare le diverse manifestazioni patologiche. L'applicazione topica di batteri probiotici può aiutare a rafforzare la barriera naturale della pelle, favorire la sua risposta immunitaria pelle e ad eliminare gli agenti patogeni. I probiotici topici hanno dimostrato effetti benefici per il trattamento di alcune malattie infiammatorie della pelle come acne, rosacea, psoriasi, oltre che un ruolo promettente nella guarigione delle ferite.

Inoltre, alcune formulazioni cosmetiche possono aiutare a promuovere il normale microbioma cutaneo. L'industria cosmetica è già impegnata nello sviluppo di prodotti che non disturbano o sono vantaggiosi per la comunità microbica cutanea, garantendo protezione, mantenimento e ripristino del microbiota cutaneo.

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