Dietro l’obiettivo di Pirrone l’arte è un gioco ironico

Sorpresa, curiosità, stupore. Statue che prendono vita, osservando dubbiose gli enormi manifesti pubblicitari che, arrampicandosi sui palazzi, nascondono loro i panorami cui erano abituate da secoli. Sorpresa, curiosità e stupore, si diceva: reazioni inevitabili per chi si confronta con le fotografie di Piergiorgio Pirrone, da ieri in mostra nella Sala Regia del Museo Nazionale di Palazzo Venezia. Scatti che fanno interagire, con ironia, creatività e notevole padronanza della prospettiva, i monumenti, le piazze, gli elementi architettonici e le grandi affissioni pubblicitarie che «incartano» gli stabili da ristrutturare. Scatti che sono stati raccolti per dare vita a PubbliCittà, esposizione legata al convegno «Città, pubblicità e restauro», un appuntamento per dibattere sul contributo della pubblicità e dei privati alla tutela e al restauro dei beni culturali. «Nel mio girovagare diurno e notturno - racconta Pirrone - amo soffermarmi sui contrasti tra antico e moderno, tra bellezze e modelli artistici diversi». Da questa ricerca e dalla vivace fantasia del fotografo nascono opere capaci di decontestualizzare sapientemente l’immagine. E così il campione del mondo Fabio Cannavaro si disinteressa del calcio per dedicarsi al lancio del disco, Homer Simpson placa la sua fame fagocitando un lampione, un’enorme scarpa minaccia i turisti che arrancano sulla scalinata di Trinità dei Monti.

Il tutto senza rinunciare al gusto della citazione colta. Piergiorgio Pirrone è, tra l’altro, il fotografo di scena dell’Ambra Jovinelli e della trasmissione tv Parla con me.
La mostra sarà visitabile fino al 18 marzo, con ingresso gratuito.

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