2mila uomini e 60 aerei da guerra: la Nato prepara l'esercitazione nucleare "Steadfast Noon"

Le manovre delle forze dell'Alleanza mostreranno a potenziali nemici la prontezza degli eserciti dei Paesi membri nel rispondere a qualunque tipo di minaccia

2mila uomini e 60 aerei da guerra: la Nato prepara l'esercitazione nucleare "Steadfast Noon"
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In un mondo flagellato da gravi crisi e con una guerra alle sue porte, per la Nato è necessario mostrarsi pronta a reagire a qualunque minaccia. Lunedì 14 ottobre, l’Alleanza darà il via all’annuale esercitazione nucleare Steadfast Noon, che si ripete attorno allo stesso periodo da più di una decade. “La deterrenza nucleare è la pietra angolare della sicurezza della Nato”, ha dichiarato il nuovo segretario generale Mark Rutte. “Steadfast Noon è una prova importante per la deterrenza nucleare e manda il chiaro messaggio ai nemici che la Nato proteggerà tutti gli alleati”.

Le manovre vedranno coinvolti 2mila uomini stanziati in otto basi aeree e 60 velivoli provenienti da 13 Paesi tra jet e bombardieri capaci di trasportare testate nucleari, caccia di scorta, aerei da rifornimento e specializzati in ricognizioni e guerra elettronica. Degno di nota è il fatto che, per la prima volta, gli F-35 provenienti dall’Olanda sono stati dichiarati idonei a svolgere missioni che prevedano l’utilizzo di ordigni atomici. Per quanto riguarda il luogo in cui si svolgerà l’esercitazione, la maggior parte dei voli saranno effettuati nei cieli di Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Regno Unito e mare del Nord, a circa 900 chilometri dal confine con la Federazione russa. Non verranno utilizzate munizioni reali e Mosca è già stata avvisata dei piani dell’Alleanza.

Angus Lapsley, assistente segretario generale della Nato per la politica di Difesa e pianificazione, ha spiegato che Steadfast Noon ha lo scopo di dimostrare la capacità “credibile” del Patto atlantico di contrastare qualsiasi minaccia diretta contro uno o più dei suoi 32 membri, che “qualsiasi avversario dovrebbe prendere sul serio”. Il funzionario britannico ha sottolineato che l’Alleanza sta monitorando l’emergere della Corea del Nord come una potenza nucleare, la rapida espansione dell’arsenale atomico cinese e gli sviluppi in Iran, “ma ovviamente quella che ci preoccupa di più è la Russia”.

Dall’inizio della guerra in Ucraina, il presidente Vladimir Putin e numerosi esponenti del Cremlino hanno minacciato l’uso di armi di distruzione di massa contro l’Occidente. In particolare, la retorica è diventata notevolmente più accesa dopo la decisione degli Stati Uniti di permettere all’Ucraina di colpire obiettivi nel territorio della Federazione con armi americane. Un passo di Washington, questo, che ha scatenato l’ira dello zar.

Il mese scorso, Putin ha affermato che qualunque azione ostile contro il suo Paese condotta con il supporto di una potenza nucleare sarà considerata un “attacco congiunto”. Ad oggi, però, l’Alleanza non ha registrato nessun reale cambiamento nella postura di Mosca riguardo al possibile utilizzo di ordigni atomici.

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