«Difficile prevedere che cosa accadrà»

La crisi dei mercati finanziari si è abbattuta anche sull’economia reale e, quindi, sull’industria dell’auto. Quali le conseguenze?
«In questo momento - risponde Carlos Tavares, membro del cda e vicepresidente esecutivo di Nissan - è impossibile fare previsioni. Monitoriamo continuamente la situazione, per essere pronti ad adottare politiche che ci consentano di mantenere la redditività dell’azienda. In ogni caso abbiamo fiducia nei nostri prodotti».
Come sta condizionando i programmi di Nissan la situazione negli Stati Uniti?
«Abbiamo già adattato i nostri investimenti, in modo da non risentire del calo della domanda di Suv e pick-up. Quanto al futuro, ci vorrà un po’ di immaginazione e di creatività in più per centrare gli obiettivi».
Il vostro piano di sviluppo fino al 2012 prevede tre impegni: qualità al top, un ruolo leader nella corsa alle emissioni zero e il 5% di crescita annua del fatturato. Ma sono tutti compatibili con la crisi in atto?
«Al momento, la qualità è allineata a quella dei concorrenti. Il giro d’affari può crescere con il contributo decisivo dei Paesi emergenti. Ma è il secondo obiettivo quello da perseguire con determinazione anche maggiore».
Nissan punta sull’elettrico, un mercato ancora tutto da creare.
«I futuri modelli non amplieranno ulteriormente la nostra gamma, ma sostituiranno vetture già esistenti.

All’inizio, comunque, sarà inevitabile un supporto con forme di incentivazione da parte dei governi e delle amministrazioni locali. Siamo convinti che grazie alle nuove tecnologie le auto elettriche potranno conquistare entro un tempo ragionevole il cuore del mercato».

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