Diritti tv, la B vuole più soldi e blocca l’accordo

La serie B rimette in discussione la delibera sulla ripartizione dei diritti tv e l’accordo, faticosamente raggiunto ieri tra le società di serie A, non sarà trasmesso al ministero prima di un’assemblea generale straordinaria già convocata dal presidente Matarrese per mercoledì prossimo. Al centro della contestazione dei presidenti delle società di serie B c’è la parte dell’accordo che riguarda la mutualità generale (il 10% di tutta la torta degli incassi della vendita dei diritti ai media). L’assemblea di ieri dei club cadetti ha diffidato il presidente Matarrese a trasmettere al ministero la proposta di accordo così come approvata martedì. La tesi delle 22 società cadette («c’è un’unanimità nel disaccordo», ha detto Giorgio Lugaresi) è che la Lega sia una sola e che la delibera doveva essere approvata da tutte le 42 società professionistiche. «La volontà politica della serie A - precisa Matarrese, contestato da alcuni club - era quella di assegnare 90 milioni alla B. Se così non è bisognerà che le società di serie A rimettano mano a quella percentuale in modo da arrivare a quella somma».

Che comunque però non basterebbe, fa capire Lugaresi. «Le società di B puntano a tornare a una cifra attorno a 130-140 milioni, somma che serve appena a far fronte alle spese». Insomma, la delibera resta, non si tocca, ma la B pretende più quattrini.

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