Disabile abbandonata in hotel

da Rapallo

Tetraparesi spastica, fin dalla nascita: il destino, con Chiara Molino, 34 anni, è già stato crudele. Ma in questi giorni si è voluto accanire ancora di più, come se si fosse messo d’impegno per ferirla anche negli affetti teoricamente più cari, mamma e papà, che non sono più da tempo una famiglia, la sua famiglia. Proprio le liti e poi la separazione dei genitori avevano portato Chiara (una laurea in lingue, 600 euro al mese di pensione di invalidità) a rinchiudersi sempre di più in se stessa, unico legame forte con la vita la passione per una cavallina, Nanou. Che è morta due mesi fa, lasciando la donna ancora più sola. Nel frattempo nessuno, dal 10 dicembre scorso, ha più pagato pagato le spese dell’alloggio di Chiara, nell’albergo Mignon Posta di Rapallo: né il padre, titolare di un autosalone a Genova, che sostiene di aver già dato abbastanza e di non avere altri soldi, né la madre, che da mesi dorme in un’automobile e solo ogni tanto lavora come badante.
Accuse incrociate: «Lei me l’ha messa contro. Chiara mi odia per questo, ha rifiutato anche un bilocale che le avrei comprato io». «Non è vero, la responsabilità è del mio ex marito che ci ha abbandonato». La situazione precipita quando i proprietari dell’albergo devono prendere atto della morosità dei pagamenti. Allora si rivolgono ai genitori, poi alla polizia, ai carabinieri, infine anche al 113 sollecitando un intervento, o almeno un consiglio per risolvere la situazione. Tutto inutile: le scadenze minacciate per lo «sfratto» dalla camera occupata da Chiara sono già trascorse parecchie volte.

Chiara comunque è rimasta là, i proprietari del Mignon Posta, Paolo Castagnola e Umberto Merlo, lanciano regolarmente gli ultimatum, ma altrettanto regolarmente li fanno passare senza cacciare nessuno, meno di tutti Chiara. Non se la sentono di esercitare un diritto, un sacrosanto diritto. Sperano sempre che qualcuno si muova. O qualcosa. Forse la coscienza.

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