Ricorso all’alta corte di giustizia contro l’Austria. Lo ha deciso la commissione europea quasi alla vigilia (1 gennaio prossimo) del divieto di transito sulle strade del Tirolo – più precisamente quelle della valle dell’Inn in cui transita l’autostrada che dal Brennero porta in Germania, ma anche verso l’est Europa – dei camion superiori alle 7 tonnellate.
Il divieto in realtà è entrato già in vigore il 2 maggio scorso per i camion che trasportavano terra, rifiuti, pietre e materiale di scarico di cantiere, ma col nuovo anno si amplia e riguarda un gran numero di prodotti (autoveicoli, legno, carbone, materiali ferrosi e non ferrosi, acciaio, marmo, travertino, piastrelle in ceramica) che solitamente transitano proprio per il Brennero, dall’Italia, con destinazione in molti paesi. L’intento del divieto austriaco è noto: ufficialmente si vuole la preservazione delle montagne tirolesi dai gas di scarico dei camion e la protezione della salute pubblica. In realtà si è scontenti di dover acconsentire a passaggi che – per la loro brevità – non offrono corrispettivi economici adeguati ma soprattutto costi per la manutenzione di strade ed autostrade. E così, nonostante avessero già posto un limite alla velocità (100 kilometri, il che riduce già le emissioni di Co2) ecco la nuova disposizione.
Alternative? Caricare i camion sui treni al Brennero o cercare strade alternative. A Bruxelles avevano già osservato che il divieto settoriale austriaco rappresentava un ostacolo alla libera circolazione delle merci. Che è ammessa, ma solo sulla base di ragioni di salute pubblica o ambientale a condizione che si tratti di misure “efficaci e proporzionate”. Ma queste non rientrerebbero nel caso in questione. Visto che – come suggeriva la commissione – l’Austria avrebbe potuto limitare il divieto ai camion inferiori alla categoria Euro4 (o addirittura Euro5) raggiungendo risultati molto più significativi in termini di minori emissioni di gas serra. Ma Vienna non ha voluto cambia parere nonostante ormai da mesi alla stazione del Brennero – e in quelle tedesche confinanti con il territorio austriaco – già si siano formate lunghe file di camion che non riescono a salire su convogli ferroviari che li facciano attraversare il Brennero. Sono soprattutto italiani, ma anche tedeschi e di paesi dell’est, i camionisti che si sono ritrovati in questa condizione.
Se davvero il 1 gennaio dovessero essere fermati anche i trasporti di tanti altri beni, ci si ritroverebbe alle prese con una enorme paralisi.
Così’ la commissione, riunita a Strasburgo sotto la guida di Barroso, ha deciso su suggerimento del vice-presidente, il tedesco Verheugen con l’aiuto del commissario ai trasporti l’italiano Tajani, di impugnare la decisione e di ricorrere all’alta corte di giustizia. Auspicando che la decisione possa essere presa a breve.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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