Lultima sfida lha lanciata Serena Williams e va raccolta. «E se noi donne divertissimo più degli uomini?». La bambolona nera del tennis, per il vero, si è limitata al mondo suo. Con tanto di certezza: «Fra il tennis maschile e quello femminile non ci sono paragoni, il nostro è migliore. Più bello. Cè più battaglia, interesse, più passione, noi siamo più competitive».
Ma ha sventolato lidea come un manifesto del novello femminismo sportivo: fateci largo, noi siam le donne! E, francamente, per quanto faccia male al superIo maschile, il movimento femminile può esser soddisfatto: ha preso piede, conquistato punti e ammiratori, scalato posizioni anche nei numeri dei Giochi olimpici (è sempre più ravvicinato il rapporto di partecipazione), talvolta se la gioca davvero alla pari con i maschietti. Se prima lo spettacolo in rosa era lavamposto della noia, oggi è un presupposto di attrazione. Se poi si va sul gossip...
La Williams ha esemplificato con il tennis, ma forse poteva pensare anche alla ginnastica, ai tuffi, al pattinaggio artistico, magari allo sci. Più difficile essere più spettacolari degli uomini nei giochi di squadra, anche se lestetica delle ragazze della pallavolo può ravvivare qualunque spettacolo e far pendere la bilancia da una parte.
Lo sport femminile diverte di più quando sorprende, quando vedi una ragazza avvicinarsi pericolosamente alle prestazioni maschili. Una volta pensavi solo al doping. Oggi cè bravura, tecnica, qualità. Dici Bubka e pensi: la Isimbayeva è un Bubka più carina. Vedi la boxe e non sopporti lidea di una donna pugile.
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