Roma - Il pil italiano registrerà quest’anno una contrazione del 5,2% ma la crisi mostra segni di attenuazione e negli ultimi mesi si sono ripetuti "segnali non negativi", tanto da ipotizzare la "ripresa dal 2010". È questo il quadro macro-economico con il quale il governo sintetizza nel Dpef l’attuale congiuntura. Negli ultimi due-tre mesi - è l’analisi contenuta nel Dpef - si sono ripetuti segnali non negativi, per l’economia mondiale e per quella italiana. Le tensioni sui mercati finanziari si sono gradualmente allentate. L’incertezza sulle prospettive economiche rimane elevata, ma si sta evidenziando un’attenuazione delle spinte recessive. In varie sedi e forme si ipotizza la ripresa dal 2010.
L'ultimo Dpef da approvare Il Dpef 2010-2014 che sarà esaminato domani dal Consiglio dei ministri sarà l’ultimo del governo. "Questo è l’ultimo Dpef di questo governo", ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, alle parti sociali riunite a Palazzo Chigi, secondo quanto riferisce una fonte che partecipa ai lavori. Il titolare del dicastero di via XX Settembre ha riferito a sindacati e imprese che l’azione del governo è concentrata su "tre obbiettivi: tenuta strutturale dei conti pubblici, coesione sociale attraverso gli ammortizzatori sociali, liquidità alle imprese a partire dalle medie e piccole".
Deficit pubblico al 5,3% Il deficit pubblico si attesterà quest’anno al 5,3% per poi scendere al 5,0% nel 2010. Ma il dato migliora di molto se si considera il valore al netto delle misure una tantum e della componente ciclica, cioè dall’andamento dell’economia: il deficit strutturale si attesta infatti al 3,1% nel 2009 e al 2,8% nel 2010. Sono queste le ultime previsioni sull’andamento dell’indebitamento netto previste dal Governo nel Dpef.
Deficit strutturale in calo Il deficit strutturale, cioè al netto delle misure una-tantum e della componente ciclica (cioè dell’andamento dell’economia), sarà quest’anno al 3,1% ma scenderà sotto
al 3% già nel 2010 per arrivare al 2,2% nel 2013. Sarebbe questa l’indicazione contenuta nel Dpef che stima per il 2010 un deficit strutturale al 2,8%, per il 2011 al 2,5%, per il 2012 del 2,1% e per il 2013 del 2,2%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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