Droga per la movida: la dose nascosta nei filtri delle sigarette

Sono ragazzi incredibili sotto diversi aspetti i circa 60 poliziotti che lavorano alla sesta sezione della squadra mobile di Milano e guidati dal vicequestore aggiunto Patrizia Peroni. Basti pensare che sono stati proprio loro - in sella alle moto e in giro per la città in tutte le stagioni, vestiti con bandane improbabili e con addosso giubbotti che li fanno sembrare tipi da strada decisamente poco raccomandabili, molto diversi da come ci si immagina solitamente il classico «tutore dell’ordine» - a scoprire l’ultima «tendenza» degli spacciatori in città e quindi a far scattare le adeguate misure di controllo. Sì, nelle zone della movida milanese gli spacciatori ora nascondono la cocaina nelle sigarette. Nessun sospetto a un primo sguardo, ma basta rompere la sigarette all’altezza del filtro per scoprire all’interno, protetta da cellophane trasparente, la dose illegale al posto del semplice tabacco.
Un accorgimento che non è bastato a un 25enne senegalese per evitare l’arresto da parte degli uomini della Mobile che lo hanno bloccato in zona corso Como, a pochi passi dai più noti locali della città. Con sé il ragazzo aveva un intero pacchetto di sigarette contenente poco più di 20 grammi di cocaina. Per l’africano sono scattate le manette. La loro missione resta il contrasto alla microcriminalità: 407 gli arresti messi a segno nei primi sei mesi dell’anno. Più di due al giorno, di cui 311 per detenzione di droga ai fini di spaccio e 42 per furto pluriaggravato.
Un mercato diversificato che cambia a seconda della zona della città. Soprattutto marijuana in zona Navigli, mentre corso Como è la meta preferita di chi è alla ricerca di cocaina. Sono i marocchini a detenere il record di arresti, 135, ma la novità è costituita dai gambesi: quasi 70 quelli finiti dietro alle sbarre. Un etnia poco propensa a parlare e che preferisce lo spaccio su strada.
Complessivamente, nel primo semestre del 2010, sono più di 11 i chili di hashish sequestrati dagli investigatori della sezione Contrasto alla criminalità diffusa. Nella rete dei controlli sono finiti anche quattro chili di cocaina e 2,7 chili di eroina. Una sostanza, quest’ultima, che - spiegano alla Mobile - viene spacciata soprattutto nell’hinterland, da Rho a Rescaldina, fino ad Arese, Agrate Brianza, Vanzago e Pozzolo Martesana, dove all’interno di parchi e campi vengono allestiti «mercati» a cielo aperto.
La scelta della provincia è strategica e ben ponderata: non bisogna coltivare false illusioni, non si tratta di una fuga dalla città, gli spacciatori sono ben consapevoli che il mercato milanese rende forse come nessun altro.

Piuttosto i controlli e le frequenti retate hanno «disturbato» parecchio gli spacciatori che sentono troppo di frequente il fiato sul collo degli investigatori. E che così hanno deciso di allontanarsi per un po’: un modo per diversificare il mercato, sentire che aria tira altrove e sondare il terreno. Per poter tornare a Milano più forti di prima.

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