Il «Duca» tra i rifiuti per risparmiare

Roberta Bottino

All'imponente statua del Duca di Galliera servirebbe una sana dieta, perché se il Comune da ben diciassette anni l'ha abbandonata al degrado, la colpa è della sua eccessiva pesantezza. Sei metri di altezza e tre di lunghezza, che la civica amministrazione mal «sopporta», e il cui spostamento comporterebbe un esborso di circa cinquecentomila euro. «La statua è molto pesante - spiega l'assessore Valter Seggi -, e ricollocarla nel suo sito originario nei pressi della stazione marittima, sopra alla galleria della metropolitana, significherebbe l'installazione di un basamento speciale che consentisse di scaricare il peso di questo monumento non dal culmine della galleria ma dai suoi lati».
La statua bronzea dedicata al giovane Raffaele De Ferrari, prima del 27 ottobre 1989, campeggiava maestosamente dove ora è stata realizzata la stazione metropolitana di Principe. Da quella lontana data, il povero Duca di Galliera è stato sballottato prima in un magazzino di Aster a San Quirico, poi in una discarica di materiale edile a Bolzaneto all'imbocco di via Garrone. Pioggia, vento e ogni genere d'intemperie hanno fatto compagnia per ben diciassette anni al nobile genovese, che assieme alla rappresentazione di Genova come una donna che dispensa denaro e al Mercurio alato col caduceo, resta lì, per terra, con la mano sollevata verso il cielo confidando in un provvidenziale intervento divino.
«Sono stati fatti degli studi di portanza della galleria di Principe che è stata rinforzata in occasione della costruzione della metropolitana - continua Seggi -. Si è valutato che per essere totalmente sicuri, dal momento che col passare degli anni le normative sono cambiate e in particolar modo quelle sismiche, bisogna realizzare un basamento più forte. Una soluzione che è molto onerosa, e vale quindi la pena vagliare altre soluzioni». È logico che dopo una ventina di anni le normative cambino, e come al solito il Comune dorme. Già nel lontano 1994 Franco Bampi, segretario del Movimento Indipendentista Ligure, presentò un'interpellanza all'allora sindaco Sansa proprio per denunciare l'abbandono della grande statua scolpita da Giulio Monteverde nel 1896.
Ora che i lavori a Principe per la metropolitana e che le normative sono cambiate, è giunto il momento di ricollocare il povero Duca in un luogo a lui più appropriato.

«Bisogna incaricare gli assessori Gabrielli e Margini - conclude Seggi -, affinchè trovino il modo di ridonare l'antico splendore al monumento, magari portandolo in un giardino o in un parco pubblico». Bè, considerando le condizioni disastrose in cui versa il verde cittadino, forse per povero duca «dimenticato» è il caso di dire che passerà dalla padella alla brace.

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