Via Dudovich, arrivano le ruspe: «Il campo rom è stato demolito»

Il vice sindaco De Corato: «Ora non c’è più nessuno, ma resta la spazzatura»

Il campo rom di via Dudovich finalmente è soltanto un ricordo. Le baracche - che nonostante i numerosi sgomberi delle scorse settimane erano ancora abitate da qualche abusivo - sono state abbattute. Le ruspe sono interventute tre giorni fa, in seguito alla segnalazione del Comune alla quale ha fatto seguito l’intervento dei proprietari del suolo, che sorge a ridosso del parco del Ticinello. Alla presenza di dieci vigili urbani, che hanno controllato l’andamento delle operazioni, le baracche sono state demolite e portate via in grossi container verdi.
«Finalmente dovremmo aver risolto il problema - commenta il vice sindaco con delega alla Sicurezza, Riccardo De Corato -. Le operazioni sono andate un po’ a rilento perché il campo non sorgeva su suolo pubblico, era dunque necessario un intervento diretto da parte dei proprietari». Per questo, nonostante lo sgombero dello scorso 6 maggio, seguito (tre giorni dopo) da un intervento per demolire un altro piccolo accampamento vicino, i rom non erano andati via. Neanche dopo il maxi blitz del 29 maggio, con il quale il Comune aveva sperato di liberarsi definitivamente dei circa duecento rom insediati nella zona.
«Gli interventi sulle aree private sono difficili - continua De Corato -, la procedura è particolarmente lunga. Inizialmente, i proprietari del suolo non avevano voluto fare un intervento radicale. Che invece questa volta si è reso necessario». Il prossimo passo sarà portare via la spazzatura accumulata dagli zingari. «Nell’area non c’è pericolo ambiantale, come era accaduto in via Bovisasca - conclude il vice sindaco -. Dovranno essere i proprietari a eliminare i rifiuti. Quello che conta è che adesso l’area sia sgombra e disabitata. Anche se resta una zona aperta, quindi sempre possibile preda dei rom».
L’operazione di domenica scorsa è stata applaudita anche dai cittadini. Che hanno inviato una lettara al Comune.

«Per un certo tempo - scrivono - abbiamo continuato a vedere, specialmente la sera, macchine e persone entrare comunque. Sabato finalmente una nota positiva: il cancello di entrata era chiuso con una catena, poi sono arrivate le ruspe. Ed è qualche giorno che non si vede più nessuno».

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