«Dopo due anni di sconfitte è il Mondiale più sudato»

Domani può vincere l’ottavo titolo: «Ci sono vicino ma tocco tutto quello che è possibile toccare...»

da Motegi (Giappone)

Dopo due anni di lunghissimo digiuno, Valentino Rossi è pronto a tornare sul tetto del mondo a due ruote. Un'impresa difficilissima, tanto che in passato, solo il solito Giacomo Agostini, è stato capace di riconquistare il titolo a 24 mesi di distanza dall'ultimo trionfo.
«Si dice - afferma Vale - che vincere sia difficile e riconfermarsi ancora di più. Tutto vero, ma posso assicurare che è ancora più arduo tornare a primeggiare dopo due anni di sconfitte».
Il titolo, naturalmente, non è ancora conquistato («sto toccando tutto quello che è possibile toccare», dice per scaramanzia), ma è chiaro che l'ottavo mondiale, il sesto nella massima cilindrata, è lì a un passo e già domani, a Motegi, sulla pista di proprietà della Honda, Rossi potrà nuovamente guardare tutti dall'alto in basso. Per riuscirci gli sarà sufficiente arrivare almeno terzo, in caso di vittoria di Stoner, o limitarsi a tagliare il traguardo nelle posizioni di rincalzo (almeno ottavo) se il rivale della Ducati non dovesse salire sul gradino più alto del podio. Insomma, non una passeggiata, ma poco ci manca.
Allora Rossi, ha a disposizione il primo match ball: comincia a sentire la pressione?
«Ancora no. Sarà diverso domenica mattina, specie un'ora prima della gara. Sarà differente il mio stato d'animo quando andrò a letto sabato sera: solitamente è sempre così. Però è una bella pressione, perché sai di poter vincere il mondiale… Ancora, però, è tutto come gli altri Gp. L'importante sarà riuscire a partire dalla prima fila».
Andrà a letto più presto del solito?
«Uguale alle altre sere, anche perché qui alle 23, per il fuso (più sette ore rispetto all'Italia, ndr) si fanno già dei gran sbadigli».
Ci sono due gare consecutive: preferirebbe vincere il titolo qui a Motegi o settimana prossima in Australia, proprio davanti ai tifosi di Stoner?
«A me conquistare il mondiale in Australia, per fare un dispetto a Casey, non interessa, anzi! A Phillip Island Stoner correrà di fronte ai suoi tifosi e io, sinceramente, preferirei vincerlo qui. E in Giappone non ho mai vinto un mondiale, sarebbe importante riuscirci. Se non succederà, perché avrò dei problemi o perché non ce la farò, allora ci proverò in Australia. Insomma, siamo messi abbastanza bene…».
Che mondiale è stato?
«Sicuramente più difficile degli altri, diciamo che non vedo l'ora di vincerlo: è stato sicuramente quello più sudato. Adesso ho un bel vantaggio, ma solo perché Stoner ha sbagliato nelle ultime gare. Rispetto al 2005, sono più maturo, le sconfitte mi hanno fatto crescere. Anche allora, avrei potuto ottenere il titolo già in Giappone, ma quasi mi dispiaceva, volevo conquistarlo in Malesia (come avvenne, ndr). Diciamo che rispetto a quella volta sono molto più determinato e concentrato».
Per quello che si è visto nelle prove di venerdì, lei, Pedrosa e Stoner avete un altro passo: un bene, visto che si può accontentare del terzo posto.
«È vero, ma questi pronostici sono sempre destinati ad essere smentiti. Meglio non pensarci e concentrarsi sulla messa a punto: la Yamaha qui è andata benissimo sul bagnato, ma sull'asciutto abbiamo ancora qualche problema da risolvere».

Con l'ottavo titolo a portata di mano, Rossi ha un solo sogno da esaudire: tornare a provare una Ferrari F.1. Ha tutte le possibilità per esaudirlo.

In tv: Gara MotoGp domani alle 7, diretta Italia 1 e Eurosport.

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