Una due giorni di incontri su reti, trasporti e mobilità «Investire sulle infrastrutture per il successo di Expo»

Un balzo in avanti nello sviluppo delle infrastrutture. Obiettivo politico della Mobility conference dove, oggi e domani, il mondo dell’impresa ci confronta con quello delle Istituzioni sulle numerose questioni irrisolte che riguardano le reti, i trasporti e la mobilità.
Occasione unica per analizzare le soluzioni possibili a un problema cruciale per la competitività del sistema-Paese. Ma anche per accelerare gli investimenti e individuare le azioni da mettere in pratica già nei prossimo mesi. E, dettaglio non da poco, con l’occhio puntato alla sfida di Expo 2015: «Investire nell’apertura dei cantieri è il modo migliore per superare la congiuntura economica internazionale ed è un presupposto essenziale per il successo di Expo» annota Diana Bracco. Già, aggiunge il presidente di Assolombarda, «Expo è una sfida per tutto il Paese di enorme valore che necessita di uno sforzo comune e di un impegno convinto e coordinato da parte delle Istituzioni e degli attori economici e sociali».
Virgolettato all’insegna del fare che si contrappone alla cosiddetta sindrome Nimby ovvero all’opposizione strumentale alle opere di interesse pubblico che, in soldoni, impediscono o rallentano la realizzazione di una serie di infrastrutture fondamentali per la modernizzazione. «No» di default che va di pari passo con lungaggini, problematiche amministrative e, spesso, con incertezze giuridiche. «Bisogna aver chiaro che le infrastrutture sono una priorità e che vanno realizzate al più presto» osserva Carlo Sangalli: «Dalla rete autostradale al sistema aeroportuale, dalle ferrovie alle piattaforme logistiche, cittadini e imprese chiedono opere completate in tempi certi e collegamenti efficienti». Come dire: «È la risposta migliore alla crisi economica e alle sfide che ci aspettano» conclude il presidente della Camera di commercio che insieme ad Assolombarda promuove la settima edizione della Mobility Conference.
Dove, tra l’altro, Regione Lombardia racconta il caso BreBeMi che, chiosa Roberto Formigoni, è stato «un lavoro interessato da 130 soggetti tra enti, comuni, province», un «progetto larghissimamente condiviso» e «prima opera italiana finanziata in project financing per un totale di un miliardo e 500mila euro» che consente «un aumento del Pil, e quindi della ricchezza della Lombardia, di diverse centinaia di milioni di euro all’anno». Insomma, strategia della positività del fare per ridurre il divario tra la crescente domanda di mobilità e l’offerta di infrastrutture.

Naturalmente, con l’occhio puntato pure su Malpensa e sul bacino del Nord Italia che rappresenta una delle aree più ricche d’Europa e più attrattive dal punto di vista della domanda di trasporto aereo a livello nazionale.

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