RomaSenza se, senza ma. Senza obiezioni, senza programma, senza ostacoli. Il Terzo Polo non apre la porta a Mario Monti. Gliela spalanca, e stende pure il tappeto rosso, fresco di lavanderia. Scodinzolanti, Casini, Rutelli e futuristi seguono il premier incaricato come cagnolini felici. Il presidente della Camera Gianfranco Fini arriva a pronosticare, annettendosi di fatto anche Palazzo Madama, che «il governo Monti nascerà ed entro venerdì avrà ricevuto la fiducia in entrambi i rami del Parlamento».
Insomma, prove tecniche di disponibilità totale. Più che Terzo polo, Terzo prono. Sentite Pier Ferdinando Casini, leader dellUdc, che del rassemblement è la gamba più muscolosa: «Monti ha carta bianca, politici o tecnici non fa differenza, faccia quel che vuole». Unapertura di credito decisamente insolita nella rude dialettica politica. Chiarisce meglio il deputato Mauro Libè, responsabile Enti locali dellUdc: «Il governo Monti è unopportunità per rilanciare il Paese e farlo uscire dalla profonda crisi economica in cui si trova». E ancora: «La nascita di questo governo è anche unoccasione unica per la politica, che negli ultimi tempi ha svolto male il proprio compito di guida del paese e di raccordo tra governo e territorio». Manca solo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, ma non disperiamo per i prossimi giorni.
Dalle parti dellApi entusiasmo in fotocopia. Francesco Rutelli è il recordman di adulatio praecox: «Ci sono bastati dieci minuti per dire a Monti che ha la nostra piena fiducia. Noi lo sosterremo. Se vorrà dare un carattere politico al governo avrà il nostro appoggio. Se vorrà venire in Parlamento con una piattaforma programmatica che corrisponda a ciò che ha detto e portato avanti in questi anni in Europa avrà il nostro appoggio senza se e senza ma».
E i futuristi? Si spalmano anche loro senza opporre resistenza.
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