E così 4 appartamenti su 5 resterebbero invenduti

IMBROGLI In passato grazie a periti conniventi sono stati ottenuti prestiti anche superiori al 100% del valore

E così 4 appartamenti su 5 resterebbero invenduti

La sera in cucina, dopo cena, con la calcolatrice in mano. Così spesso le coppie si fanno i conti in tasca per capire se ci si può permettere o no di comprare casa. Di accendere un mutuo per 15, 20, 30 o quarant’anni.
Ieri è arrivata una variabile da far scaricare le pile alla calcolatrice. Pare che l’Unione europea stia valutando la possibilità di porre un tetto all’importo finanziabile. In pratica in base alla legge italiana oggi su un immobile del valore di 200mila euro le banche ne possono erogare anche 160mila euro. Pari all’80% del valore della casa. Il nuovo tetto potrebbe essere pari al 40%. Sullo stesso immobile finanzierebbero quindi fino a un massimo di 80mila. In Italia, negli ultimi mesi, solo il 23,4% dei mutui erogati avevano un valore proporzionale inferiore al quaranta per cento. In pratica se la norma europea entrasse in vigore ben quattro appartamenti sarebbero probabilmente rimasti invenduti.
«Se l’ipotesi fosse vera sarebbe una stretta notevole non solo a livello italiano - spiega Roberto Anedda di Mutui on line-. I mutui costerebbero molto di più per tutti i clienti che chiedono in prestito un valore pari a circa la metà o più della casa dei propri sogni». Ma allora le banche non negherebbero i soldi? «No - risponde Anedda - ma sarebbero obbligate ad assicurare il rischio della cifra finanziata che va dal 40% in su. Insomma ci sarebbero tutta una serie di costi aggiuntivi a cui molte famiglie italiane non sarebbero probabilmente in grado di far fronte». Va detto che se da una parte è vero che in passato c’è stata una gestione sin troppo allegra del credito che ha portato ha finanziare anche oltre il 100% del valore della casa grazie a periti conniventi, le cose sono ormai cambiate da diversi mesi.
«Credo che l’Unione europea stia lavorando per uniformare il “sistema mutui” - continua il dirigente di www.mutuionline.it - ma non in modo così restrittivo. Va spiegato che le banche sono obbligate ad accantonare a tutela della propria solidità una percentuale del mutuo rilasciato proprio per coprire l’eventuale insolvenza del cliente. Probabilmente queste percentuali cresceranno per i mutui che andranno a coprire oltre il 40% del valore dell’immobile. Ovviamente le banche si assicureranno questi rischi e i costi andranno a ricadere sotto forma di spread più alti sul cliente finale». Anche se l’Unione europea davvero decidesse di far entrare in vigore una norma del genere chi ha già un mutuo in essere non avrebbe quasi sicuramente nessun tipo di aggravio nella rata. Sarebbe infatti la banca creditrice a farsi carico dei costi aggiuntivi. D’altronde non si possono cambiare le regole del gioco una volta che è iniziata la partita.

Intanto le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori hanno già preso posizione: «La proposta della Commissione europea, che starebbe lavorando alla preparazione di una direttiva che introduca limiti più bassi per la concessione dei mutui sull’acquisto di immobili, pari al 40% del valore degli immobili come ammontare dei prestiti che possono essere concessi dagli istituti di credito europei, oltre a essere assurda e demenziale, dimostra ancora una volta il grado di competenza dei Commissari europei».

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