Nel tredicesimo giorno di Wimbledon la finale tra Roger Federer e Rafael Nadal è iniziata con 13 scambi. Inusuale per un match giocato su erba. Il tredicesimo colpo lo ha sbagliato Federer cedendo il primo 15 del match. Alle persone supestiziose tra le quali mi annovero io, è arrivato un segnale. Come se quel primo malefico 15 avesse voluto avvertire Federer che, dopo 5 lunghi anni di ininterrotti trionfi, ad affrontarlo sul Centrale fosse entrato il Diavolo.
Un Demone della racchetta, vestito da pirata, chiamato Nadal aveva deciso di porre fine all'incontrastato dominio dell'illustre nemico. Ho pensato che fosse meglio trasformare in una favola un racconto tennistico che avrebbe fato impazzire Hitchcock. Una storia troppo amara all'inizio per un campione stupendo come Federer. L'unico giocatore che in un epoca estremamente rude è stato capace di farci sognare, toccando la palla con una bacchetta magica. Bello, bravo, elegante,educato, in avvio di partita Roger Federer sembrava destinato a perdere l'invulnerabilità.
Sotto gli occhi attenti di cronisti crudeli impegnati ad operare la sua autopsia lo svizzero si era trovato costretto ad inginocchiarsi di fronte al gigante della dinamicità. Nadal, picchiando la palla come un dannato, per i primi due set gli aveva impedito di usare intelligenza e fantasia inchiodandolo con un doppio 6-4. Quando la partita è stata interrotta per pioggia Federer si trovava in vantaggio per 5-4 nel terzo set. In quel momento si è verificato un fenomeno curioso: il conteggio dei punti parlava in favore di Federer: 95 per lui contro 92 di Nadal. Nel gioco del tennis così poco aritmetico accade!
La finale è ripresa dopo 1 ora e 22 minuti di sospensione e lì, dominando il Diavolo, è ricomparso il tennista che ci aveva affascinati per cinque magnifiche edizioni. La sfida si è accesa trasformandosi in uno dei match destinati a passare alla storia. Federer si è impegnato in una rimonta che lo ha visto arrivare al quinto dopo aver messo a segno due tie break. Il secondo concluso per 10 punti a 8, dopo aver salvato addirittura 2 match points in favore dello spagnolo. Abbiamo assistito ad uno spettacolo straordinario, uno degli show più emozionanti mai visti a Wimbledon. Stava calando l'oscurità quando è iniziata la quinta partita che nel Tempio del Tennis si gioca ad oltranza, senza utilizzare il tie break. A rendere la conclusione ancora più drammatica sul punteggio di 2 giochi pari, 40 pari, è tornata la pioggia. Il terzo atto dell'irripetibile thriller tennistico è stato giocato a velocità inimmaginabili. Trattenendo il respiro abbiamo assistito a un incontro perfetto.
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