Brando Franchi
Sarà una coincidenza ma il consumo pro capite in Italia di uova, 222 unità (+4 lanno scorso rispetto al 2003), è di poco superiore al consumo settimanale ideale secondo il professor Eugenio Del Toma: «Quattro. Luovo è un concentrato di salute, ricco di proteine, vitamine e sali minerali». Questo e altro ancora è emerso venerdì alla presentazione a Milano di «Sono rintracciabile a questo numero», campagna di informazione promossa dallUnione Europea e dallUnione Nazionale Avicoltura, www.pianetauovo.it. Dal 1° gennaio 2004, su ogni guscio deve essere apposto un codice di rintracciabilità. Il primo segno è una cifra e ci dice il tipo di allevamento della gallina (0 biologico, 1 allaperto, 2 a terra e 3 in gabbia), quindi la sigla della nazione di produzione, che da noi in pratica è sempre lItalia (IT), quindi il codice del comune dellallevamento, la sigla della provincia e il numero dellallevamento, tutto utile in caso di problemi. In Italia si producono 13 miliardi e 55 milioni di uova (10 e 267 da galline tenute in gabbia), delle quali ne sono consumate 12 miliardi e 885 milioni. Da quando è entrato in vigore questo obbligo, il consumo di uova è cresciuto. I consumatori si fidano di più. Non solo questo però come detto da Elena Venditti dellUnione nazionale consumatori: «In un periodo di inflazione alta, luovo è la fonte di proteine nobili più a buon mercato che si possa trovare, se pensiamo che dagli anni Cinquanta a oggi il suo prezzo è aumentato di solo dieci volte, mentre quello del pane di venti con le patate, ex alimento povero per eccellenza, di 37».
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