Mercoledì, dopo aver appreso del nuovo tsunami che sta coinvolgendo il calcio italiano, Cesare Prandelli aveva allargato le braccia. «Ci mancava solo questa...», il suo commento a caldo che aveva fatto eco all’indignazione dei calciatori azzurri. Ieri nella pancia dello stadio Braglia di Modena, alla vigilia di Italia-Estonia, il ct è tornato sull’argomento. Mandando subito un messaggio a Signori, indicato dagli inquirenti come l’elemento centrale del gruppo di scommettitori: «Caro Beppe, la vita non è una scommessa, ma un dono e bisogna viverla bene. Se lo incontrassi al bar del paese, forse lo abbraccerei visto che è un mio conterraneo (Prandelli è di Orzinuovi, l’ex laziale di Alzano Lombardo, ndr). Senza dimenticare però che abbiamo delle responsabilità...».
Parola chiave in un mondo ricco di tentazioni e ancora malato. «È un periodo della nostra vita in cui ogni giorni ci alziamo e leggiamo di uno scandalo, anche quello di due milioni di case fantasma che grida vendetta - ha sottolineato Prandelli -. Ma il nostro mondo ha sicuramente subìto questa ferita, noi cerchiamo di trasmettere i nostri valori ma bisogna tornare a capire che i soldi vanno sudati, non ci sono guadagni facili. Dobbiamo essere duri, non c’è alcuna giustificazione. Magari in Lega Pro vivono situazioni più difficili, l’illegalità diventa più facile. Dobbiamo abbattere il muro dell’omertà, in quelle categorie ci sono situazioni paradossali. Sta alla bravura delle famiglie e dei club far capire ai giocatori che certi personaggi loschi che girano nel mondo del calcio vanno isolati».
A spostare l’attenzione sul campo e sull’Estonia, ci pensano i 7.000 che occupano le tribune del Braglia di Modena (che ospita la Nazionale per la seconda volta nella sua storia) per la rifinitura degli azzurri. «Non scenderemo in campo distratti, ho ragazzi maturi, siamo stanchi dalla stagione ma metteremo tutte le energie disponibili», l’assicurazione di Prandelli che snocciola l’undici di partenza - unico dubbio, Ranocchia in difesa, se non ce la fa è pronto Gamberini, ndr -: sarà un’Italia stile Barcellona («ma loro sono di un altro pianeta», la puntualizzazione del ct) per mettere le mani sulla qualificazione a sei mesi da Euro 2012.
Due piccoletti davanti (Rossi e Cassano) per spaventare i giganti della difesa estone - imbattuta solo una volta, nel 2007 contro Andorra, nelle ultime 20 sfide continentali -, un centrocampo dai piedi buoni e dal talento tecnico con Montolivo, Pirlo, Marchisio e Aquilani. «È la partita più importante della stagione, lo ripeto da lunedì, sono tre punti fondamentali», così il ct. Consapevole che la vittoria metterebbe in cassaforte il pass per Polonia e Ucraina. Impresa non impossibile: nei cinque precedenti con la squadra della Repubblica baltica, altrettante vittorie, 13 gol segnati e 2 subiti.
«Abbiamo visto e rivisto le partite dei nostri avversari, quando affrontano squadre che non danno loro un riferimento in avanti vanno in difficoltà - ha specificato Prandelli -. Cassano? Per un’ora può giocare al massimo.
La mia non è una mano tesa a lui, ma solo una scelta egoistica, perchè sono convinto che la sua personalità e il suo orgoglio faranno la differenza».
Poi parla di Balotelli, tornato a casa a causa di un ginocchio ballerino e senza maglia azzurra - tra infortuni e colpi di testa - da quasi sette mesi: «Il ragazzo non è sereno per il problema fisico che lo affligge. Un po’ di preoccupazione c’è, forse dovremmo smetterla di parlare di progetto Balotelli-Cassano, portiamo sfortuna». E dopo Modena, se le cose andranno bene, la gestione degli attaccanti sarà anche più semplice.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.