Il Consiglio di Amministrazione dellAgenzia Italiana del Farmaco ha dato ieri mandato al Direttore Generale Professor Guido Rasi per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale allautorizzazione alla somministrazione della Ru486 anche nel nostro Paese. Lutilizzo del farmaco potrà avvenire solo secondo quanto previsto dalla legge 194 del 1978. È questo il motivo principale per il quale lAifa ha dato il suo parere positivo. Sarà quindi illegale prescrivere il farmaco al di fuori della legge, così come sarà illegale limportazione dallestero. Dopo scrupolose verifiche scientifiche, tecniche e legislative che hanno richiesto molto tempo (709 giorni) sono state disposte restrizioni importanti allutilizzo del farmaco, al solo fine della massima tutela della salute. La decisione assunta pone finalmente fine al possibile utilizzo improprio del farmaco e sgombera il campo da qualsiasi possibile interpretazione di banalizzazione dellaborto e utilizzo dello stesso mifepristone come metodo contraccettivo. Fin dal 2005, in attesa della conclusione delliter autorizzativo dellAifa, il farmaco era di fatto già utilizzato nel nostro Paese.
Alcune Regioni, come Toscana ed Emilia avevano sviluppato protocolli di importazione basati sulla prescrizione ad personam sotto la responsabilità del medico ed il farmaco veniva consegnato alla donna. La regione Piemonte invece importava il farmaco in nome di una sperimentazione. Diversa e più preoccupante la situazione di molte zone di frontiera, come ad esempio il Trentino e la Lombardia, dove lo specialista prescriveva la pillola e la paziente si recava ad acquistarla oltrefrontiera, completamente abbandonata a se stessa. Con la decisione assunta già il 30 luglio, e formalizzata ieri, si è posto fine a questo commercio libero senza regole precise. Il provvedimento prevede rigidi limiti allimpiego del farmaco, che non potrà avvenire oltre la 7ª settimana, in ambito ospedaliero, e sotto stretto monitoraggio.
In questo modo la convinzione che linterruzione chimica della gravidanza sia un evento semplice e rapido è assolutamente inattendibile. Esistendo nel nostro Paese una legge che definisce le circostanze in cui linterruzione volontaria della gravidanza è ammessa, sarebbe stato irresponsabile non regolamentare, e quindi limitare, questo metodo che contrariamente sarebbe risultato incontrollabile.
*Componente Consiglio
di amministrazione Aifa
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