Nino Materi
Altro che la «supermoviola» di Aldo Biscardi. Presto la tecnologia consentirà molto di più di stabilire se cè un rigore o non cè: grazie alla futuristica «Tv-3D» («3D» sta per tridimensionale) lo spettatore, oltre che vedere fuorigioco e gol fantasma, potrà anche «sentire» il profumo dellerba del terreno di gioco («rettangolo verde», secondo il lessico biscardiano) e «toccare con mano» il calciatore responsabile del penalty («estrema punizione», come dicono gli esperti del Processo dellAldo nazionale.
Ad avere lidea non potevano che essere i giapponesi, con tanto di sponsorizzazione del ministero delle Comunicazioni nipponico. Il quale in questo progetto di televisione plurisensoriale crede davvero: tanto che già dal prossimo anno il progetto prenderà il via con lobiettivo di renderlo operativo entro il 2018. «In quellanno - auspica il ministro delle Comunicazioni di Tokyo - si svolgeranno i Mondiali di calcio e noi speriamo che la finale possa essere Giappone-Brasile. Una partita storica che, per la prima volta nella storia del calcio e della televisione, verrebbe trasmessa consentendo a tutto il mondo non solo di vedere, ma anche di toccare i calciatori e sentire gli odori del match».
Ma come sarà possibile questo miracolo? Tre i momenti chiave descritti ieri sulla prima pagina del quotidiano inglese The Times: 1) migliaia di telecamere ad alta definizione riprenderanno la partita da diverse angolazioni; 2) le riprese ad angolatura multipla permetteranno di trasmettere immagini tridimensionali sullo schermo della tv di casa; 3) il «controllo remoto virtuale» consentirà al telespettatore di regolare gli zoom e i primi piani. Fin qui quello che potrebbe essere definito l«hardware». Ma per «toccare» i protagonisti dello spettacolo e «sentire» gli aromi ambientali cè bisogno di qualcosa in più, il «software» appunto. Nessun problema: basterà inserire nella centralina computerizzata del televisore uno speciale programma digitale e dotarsi di appositi sensori olfattivi e tattili. E così le sensazioni, da virtuali, si trasformeranno in reali.
Un progetto, questo giapponese, che sviluppa lintuizione della «Smell-o-vision»: la tv a «tecnologia sofisticatissima» capace di «veicolare odori digitali». A condurre con successo i primi esperimenti sono già stati i ricercatori del Mit, il fin troppo citato Massachusetts institute of technology. Il meccanismo del prototipo messo a punto dal Mit è più o meno questo: ai lati del monitor sono stati posizionati degli speciali «contenitori-serbatoi» di essenze, collegati a dei microchip. A seconda del programma trasmesso, i circuiti del televisore trasmettono ai microchip un messaggio in codice, e questi a loro volta ordinano ai serbatoi di rilasciare le essenze nelle modalità desiderate. I risultati sono stupefacenti. Stiamo guardando un film anni Sessanta, e c'è una scena ambientata in un fast food modello «Arnold's» di Happy Days? Subito saremo inebriati da uno stuzzicante profumo di hamburger e patatine. Il meccanismo in sé, al livello tecnologico, non è nemmeno particolarmente sofisticato. Negli Usa alcune tra le sale cinematografiche più all'avanguardia lo hanno già sperimentato come gustoso contorno a proiezioni 3D, per rendere i film ancora più realistici. Ma, costi a parte, un conto è predisporre delle essenze per un solo film, un altro è coprire aromaticamente tutto un palinsesto televisivo. Praticamente impossibile. E qui viene il bello, perché gli scienziati ci hanno già pensato: l'idea è quella di rendere gli odori «digitali».
Ma sarà poi davvero possibile? Qualcuno già sente puzza di bruciato.
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