La fondazione Fair per il gioco responsabile pensa in grande e guarda al futuro

Nasce Fair, la nuova fondazione per il Gioco Responsabile che punta sulla ricerca scientifica e l'intelligenza artificiale per trovare un prezioso equilibrio tra divertimento, sostenibilità e responsabilità sociale

La fondazione Fair per il gioco responsabile pensa in grande e guarda al futuro
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(Roma) È stata presentata oggi al cospetto delle colonne del tempio di Adriano la nascente Fondazione Fair, iniziativa ambiziosa che mira ad affrontare con determinazione le sfide della tutela dei consumatori del Gioco Responsabile in Italia.

Il manifesto della Fondazione Fair, che rappresenta una novità nel panorama italiano, guarda a un futuro in cui "ogni giocatore si senta sicuro, consapevole, e rispettato". Cita testualmente il manifesto del progetto che si delinea su cinque step fondamentali che vogliono avvalersi di un'accurata ricerca e analisi dei dati, ha spiegato il professor Matteo Caroli, professore ordinario di gestione delle imprese internazionali alla Luiss e presidente del Consiglio Direttivo della Fondazione Fair, e si suddividono: nella conoscenza della realtà attraverso i progetti di ricerca accademici e l'esperienza empirica dei fruitori, nella protezione del giocatore, nel sostegno della prevenzione; nell'azione di favorire l'innovazione per il gioco responsabile promuovendo lo sviluppo di nuove tecnologie e approcci che contribuiscono alla crescite di pratiche di gioco responsabile; e perseguire la mission che guarda essenzialmente alla collaborazione - nella sua più ampia accezione che guarda agli stakeholder del settore come ai dicasteri del governo che si occupano, regolano il gioco, le sue normative e le sue complessità - per un cambiamento positivo dell'esperienza di gioco.

Costituita su iniziativa di Sisal, già parte del gruppo Flutter, che esprime la ferma volontà di "rimanere fuori" per garantire l’indipendenza di questo nuovo ente, la Fondazione Fair viene considerata come "un’eredità tangibile dell’impegno dell’azienda sulle attività di studio e prevenzione del gioco problematico" che intende proporsi come "punto di riferimento aperto a tutte le organizzazioni desiderose di contribuire alla ricerca, all'ascolto e all'innovazione nel campo del Gioco Responsabile, con l’obiettivo di coinvolgere e includere anche altri attori del settore per affrontare in maniera scientifica la sfida cruciale per il futuro dell’industria del gioco".

Secondo Giovanni Emilio Maggi, Responsabile degli Affari Istituzionali di Sisal intervenuto in apertura di presentazione per toccare temariche basilari per quanto concerne il gioco responsabile, la "necessaria la tutela dei consumatori" al di fuori di ogni tipo di dinamica competitiva, guarda fin troppo spesso alla "cura" e non all'importanza della "prevenzione". Per tali ragione il ruolo della Fondazione Fair sarà proprio quello di avvalersi delle diverse expertise e dei ramificati knowhow dei membri e dei collaborato del Consiglio direttivo del Comitato scientifico, composto da personalità di riconosciuta fama e esperienza nell'ambito della comunicazione, della psicologia, della ricerca universitaria, della consulenza e in tutte le tematiche collegate del gioco e alle ripercussioni di tale fenomeno in ambito politico, sociale e culturale, nonché sanitario ed ambientale.

Maurizio Benzi, membro del Comitato Scientifico nel ruolo di Head of Digital Strategy Consulting di Casaleggio Associati, tratteggiando nel concreto gli obiettivi prefissati dal percorso che vuole intraprendere la Fondazione Fair per il cambiamento di paradigma relativo al Gioco responsabile, ha ricordato quanto sia importante porre le "persone al centro di ogni cosa" in una visione di customer centricity che tenga conto delle entrate aziendali quando della responsabilità sociale, in un equilibrio che consenta al giocatore, attraverso nuove tecnologie, approcci e accorgimenti, non solo di essere tutelato, ma di autoproteggersi.

Quale novità nel panorama italiano, Fair porta per la prima volta nel nostro Paese il modello delle migliori esperienze internazionali interamente dedicate al Gioco Responsabile, basate sull'analisi delle migliori pratiche a livello globale, per offrire un nuovo modello "unico di ricerca e studio indipendente, creando un ecosistema condiviso e accessibile a tutti" che possa rivelarsi adeguato e rivolgersi in primis ai giocatori-consumatori nazionali, per essere anche esportato in futuro al pari delle esperienze importate dall'estero.

La Fondazione Fair si pone dunque nell’ottica di essere un "interlocutore per le istituzioni, settore e media", ma non si limiterà ad "importare le idee degli altri ma penserà anche a nuove ricette da proporre

al mercato italiano", ricorda il Consiglio Direttivo. Aprendo le porte a tutti altri attori che intedono unirsi e contribuire in quello che viene definito un "passaggio fondamentale per il settore in Italia”.

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