Il caro carburanti non accenna a placarsi: se per il diesel ancora si "ragiona", il prezzo della benzina è schizzato alle stelle toccando i 2 euro al litro nel ponte di Ognissanti come abbiamo scritto sul Giornale.it. La situazione per le famiglie italiane sta diventando insostenibile, questi prezzi costringono ad una spesa di 440 euro in più all'anno soltanto per poter spostare la propria auto e andare a lavoro.
Cosa si nasconde dietro ai rincari
La crisi colpisce anche l'intero settore dei benzinai che vede una drastica riduzione dei clienti (chi può si sposta con i mezzi o con le due ruote) oltre al guadagno netto, che resta comunque molto basso. Il motivo dei rincari ingiustificati, però, potrebbe essere evitato o limitato al minimo perchè la colpa è sempre loro, delle accise che potrebbero essere evitate. "Questi rincari sono esagerati, soprattutto perché non c’è un vero motivo che li giustifichi – afferma a La Nazione Salvatore Chiaracane, dipendente della Cs Petroli - Oltre il 70% del prezzo è fatto da accise vecchie, senza quelle il prezzo sarebbe molto più ragionevole per tutti. Per non parlare del margine per noi benzinai, che è bassissimo".
Ovunque si vada, è un continuo di lamenti e mugugni: indipendentemente dalla compagnia petrolifera, i dipendenti sono stanchi così come le persone. "La gente si lamenta tantissimo. Non ci sono motivi logici per questa impennata dei prezzi, anche noi non sappiamo come fare e cosa dire ai clienti", afferma un dipendente Agip. "Tutti vivono male questi rincari – spiega Andrea Rossi, della Timber di viale Fanti a Firenze - La gente non fa più benzina a meno che non sia strettamente necessario, prova a correre ai ripari. Sempre meno persone fanno il pieno, sta diventando davvero difficile".
I problemi per gli autotrasportatori
C'è chi, per lavoro, viaggia sempre e unicamente su ruota: è soprattutto la categoria degli autotrasportatori a subire i disagi maggiori a causa dei rincari sui carburanti. Un settore messo praticamente in ginocchio ogni settimana che passa: all'orizzone lo spettro di chiusure e fallimenti. "Il nostro settore era fortemente in crisi prima di questo innalzamento dei prezzi, adesso ho paura che tante aziende saranno costrette a chiudere o dimezzare il lavoro. Sabato ci sarà una riunione regionale, e personalmente ho deciso che chiederò il fermo del lavoro finchè non ci saranno risposte e un aiuto concreto. Non voglio bloccare le strade, ma così non possiamo andare avanti", afferma Maurizio Battiston, presidente Cna Fita del trasporto merci di Firenze.
Per tornare al problema delle accise, in questa situazione ne esce vincitore soltanto lo Stato: secondo l'ufficio studi della Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese), con la ripresa degli spostamenti e la crescita del prezzo di benzina, diesel e Gpl, l'erario otterrà un tesoretto che ammonta a circa un miliardo di euro.
L'Associazione, infatti, spiega che a fronte dell'impennata del greggio verificatasi sin dall'inzio anno, è aumentato anche il gettito per le casse dello Stato, che applica l'Iva al 22% sulla base imponibile dei carburanti. E poi ci sono anche le accise, quindi una doppia tassazione. Insomma, Stato più ricco e cittadini più poveri: la storia si ripete.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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