Bonomi promette più soldi per Rcs

I soci storici disponibili a investire e a ridurre la soglia minima dell'Opa al 30%

Massimo Restelli

Schierati i rispettivi eserciti azionari e svelati i piani tattici nei prospetti informativi, domani in Piazza Affari con l'avvio dell'Ops di Urbano Cairo inizia la vera battaglia contro Andrea Bonomi per il controllo di Rcs. E lo scontro che deciderà il nuovo padrone del Corriere della Sera non potrebbe essere più incerto.

L'ultima conferma è nel prospetto dell'Opa promossa da Bonomi (70 centesimi in contanti): il finanziere milanese - che ha stretto un'alleanza con i soci storici Mediobanca, Pirelli, Unipol e Diego Della Valle creando la newco International Media Holding - non solo promette investimenti aggiuntivi per fare di Rcs un polo «multimediale internazionale» ma «si riserva» di «rinunciare alla condizione» precedentemente fissata di raccogliere almeno il 66,7% del capitale. A patto però di raggiungere «la soglia del 30% più una azione di Rcs». In sostanza avere in mano la minoranza di blocco, e quindi poter gestire l'assemblea dei soci e inibire eventuali operazioni straordinarie promosse dall'avversario Cairo: visto che Bonomi & C sono attualmente titolari del 22,6% circa di Rcs, l'Opa dovrà fruttare almeno un altro 7,4%. L'invito a specificare la soglia sarebbe partito dalla stessa Consob.

Dal canto suo l'editore di La7, che propone di scambiare 0,12 azioni della sua Cairo Communication per ogni titolo Rcs e vuole raccogliere almeno il 35% del capitale, da domani sarà impegnato nel road show per illustrare il proprio progetto agli investitori istituzionali. Poi dovrà decidere come procedere: a sensi del Regolamento Emittenti, Cairo ha infatti tempo fino a venerdì 17 giugno per un eventuale rilancio dell'Ops, che si chiuderà l'8 luglio. A sua volta Bonomi potrà ritoccare la propria offerta fino a cinque giorni prima della scadenza, fissata per il 15 luglio.

Di certo la Borsa si aspetta un rilancio da parte di entrambi i contendenti: venerdì in Piazza Affari, Rcs ha terminato la seduta a 77 centesimi, oltre quindi sia i 70 cent in contanti proposti da Bonomi sia ai 54 cent del valore implicito dello scambio azionario studiato da Cairo (4,5 euro la chiusura di Cairo Com in Piazza Affari). Sempre venerdì il cda di Rcs ha inoltre giudicato incongrua l'Ops di Cairo, specificando che secondo gli esperti il valore medio dell'azione è 95 centesimi. Il verdetto del board su Bonomi è atteso entro venerdì 17.

Ma torniamo agli investimenti prospettati dal fronte di di International Media Holding. Bonomi e alleati, si legge nel prospetto, sono disponibili, se lo chiederà il consiglio di Rcs guidato da Laura Cioli, «a valutare di investire ulteriori risorse», aggiuntive ai 150 milioni di aumento di capitale annunciato. L'obiettivo è una crescita anche tramite acquisizioni.

«Fondamentale», quindi, «un'importante politica di investimento, che porrà nel mirino non più solo i Paesi di lingua spagnola ma anche quelli anglofoni, con un particolare interesse per il «mondo degli eventi sportivi» e delle news, oltre allo «sviluppo di contenuti editoriali focalizzati sul made in Italy». Quanto, infine, al fronte occupazionale, l'offerta non prevede operazioni che «possano avere ulteriori effetti sulla forza lavoro rispetto a quanto previsto dal piano Rcs 2016-2018».

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