Si potrà optare tra tra la richiesta di sconto al fornitore o la cessione del credito, ma per chi sbaglia ci saranno sanzioni pesanti che potrebbero passare dai 2mila ai 15mila euro, oltre ai provvedimenti di natura penale. Il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha reso note, in audizione alla commissione parlamentare di vigilanza sull'anagrafe tributaria, le caratteristiche del bonus 110%.
La misura, prevista dall'articolo 119 della legge 17 luglio 2020, n. 77, riguarda gli incentivi di efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, per cui viene prevista una "detrazione (...) nella misura del 110 per cento per le spese documentate e rimaste a carico del contribuente, sostenute dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo".
I casi in cui è possibile accedere a questo bonus riguardano:
- interventi di isolamento termico;
- interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti;
- interventi sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti.
Dunque, secondo quanto previso nelle linee guida dell'Agenzia delle entrate, i soggetti che nell'anno in corso e nell'anno venturo sosterranno spese per gli interventi previsti potranno richiedere o uno sconto in fattura, o usufruire della cessione del credito corrispondente alla detrazione. Ma bisogna fare molta attenzione che potrebbero essere estremamente gravosi per le tasche dei contribuenti.
Ad esempio, nel caso in cui vi siano degli interventi congiunti finalizzati al risparmio del fabbisogno energetico dell'edificio, grazie al "trascinamento" anche queste spese potrebbero venire comprese nel bonus , ma in questo caso occorre ottenere per la cessione del credito un visto di "conformità" e un'attestazione da parte dei tecnici abilitati sui requisiti e sulla congruità delle spese sostenute.
Ed è qui che potrebbero esserci dei 'grattacapi' per l'utente. Difatti, in caso di errore si potrebbe andare incontro ad una sanzione di carattere amministrativo di natura pecuniaria abbastanza onerosa, che si aggira tra i 2mila e i 15mila euro in caso di asservazione infedele, che si andrebbe ad aggiungere alle sanzioni di natura penale se tali errori dovessero rientrare in specifiche fattispecie di reati.
Per quanto riguarda la cessione del credito, invece, saranno direttamente i fornitori o gli altri cessionari a rispondere per l'eventuale errore sul credito mentre i contribuenti
potrebbero essere soggetti a controlli e, qualora sia certificata l'assenza delle integrazioni richieste, si potrebbe provvedere nei loro confronti al recupero anche parziale della detrazione gravata di sanzioni e interessi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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