Il periodo di ferie è, oramai, agli “sgoccioli” e nei prossimi giorni le attività lavorative riprenderanno a pieno regime. Per i neo-genitori, così, gli asili nido diventano essenziali e già da molti mesi, soprattutto nelle grandi città, si sono attivati o hanno fatto domanda al comune per le iscrizioni dei propri figli.
A venire in soccorso delle famiglie, in termini di spesa, c’è il bonus asili nido richiedibile dai genitori (naturali, adottivi o affidatari) che sostengono il pagamento delle rette. Ma vediamo un po’ meglio di cosa si tratta.
Bonus asili nido, cosa è e chi può richiederlo
Mentre l’Assegno Unico Universale ha incorporato quasi tutti gli aiuti rivolti alle famiglie, il bonus asili nido resta tra le poche misure rimaste in vigore autonomamente. Come ricorda il sito dell’Inps, il bonus è rivolto alle famiglie per il pagamento delle rette relative alla frequenza di asili nido pubblici o privati autorizzati e per forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche. L’importo massimo annuo del bonus è di 3.000 euro e viene erogato in base all’ISEE (che deve essere valido per le prestazioni ai minorenni) in corso di validità.
Chi paga la retta può richiedere il bonus entro il 31 dicembre 2022, ma le fatture che si possono allegare sono sino al 1 aprile 2023. Solo nel caso in cui il bambino compia i 3 anni nel periodo da settembre a dicembre non è possibile allegare i costi della retta per il medesimo periodo.
La domanda può essere presentata online attraverso il servizio INPS dedicato o tramite il Contact Center al numero 803 164. In alternativa, si può richiedere mediante gli enti di patronato. Il contributo corrisposto è valido, logicamente, solo per le mensilità effettivamente pagate.
A quanto ammonta?
Il contributo che può arrivare fino a 3mila euro per il pagamento delle rette per la frequenza di asili nidi sia pubblici sia privati.
Ad incidere sulla cifra è l’Isee del minorenne che coincide con l’Isee ordinario nel caso in cui si tratti di figlio di coppie sposate e conviventi, mentre nel caso di figli di genitori non sposati né conviventi, invece, bisogna richiedere questo tipo di ISEE.Gli importi sono:
- 3mila euro in 11 mensilità da 272,72 euro ciascuna, per ISEE fino a 25mila euro;
- 2500 euro nel caso di ISEE superiori ai 25mila euro e fino a 40mila euro;
- 1500 euro per ISEE superiori a 40.000 euro o in assenza di ISEE.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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