Bonus bollette, via l'Isee: le misure al vaglio del governo Meloni

Probabile che l'esecutivo decida anche di estendere almeno fino a dicembre il sistema dei crediti di imposta previsto per le aziende

Bonus bollette, via l'Isee: le misure al vaglio del governo Meloni

Il primo passo che attende Giancarlo Giorgetti nel suo nuovo incarico di titolare del Mef sarà certamente l'emanazione di un ulteriore decreto legge sulle bollette. Presumibilmente si inizierà col procrastinare almeno fino a fine anno il sistema dei crediti d'imposta previsto dal decreto Aiuti-ter per agevolare l'acquisto di energia da parte di imprese e attività commerciali, altrimenti in scadenza a novembre. Il Mef dovrà trovare complessivamente circa 5 miliardi di euro per sostenere tale manovra di supporto.

Bonus sociale

Tra le voci che circolano con maggiore insistenza c'è quella di giungere a un rafforzamento del bonus sociale, per tutelare dal caro bollette i nuclei familiari più deboli. Al vaglio anche un nuovo sistema per snellire le pratiche di riconoscimento e renderle automatiche. I contribuenti italiani con basso reddito potrebbero accedere al sostegno senza bisogno di presentare l'Isee (oggi si fa riferimento a parametri inferiori ai 12mila euro).

Sarebbe proprio questo passaggio burocratico, stando agli studi condotti dal Mef, a osteggiare maggiormente lo sfruttamento del bonus da parte degli aventi diritto: numerosi di questi, infatti, non sono neppure a conoscenza dell'aiuto e, fatto che rende ancora più evidente suddetto dato, quasi la metà delle risorse stanziate dal governo risulta ancora non sfruttata. Una situazione segnalata dallo stesso Giorgetti in più di un'occasione nel momento in cui ricopriva la carica di ministro dello Sviluppo economico nel governo Draghi.

L'obiettivo sarebbe quello di rendere automatico e scevro da meccanismi burocratici l'accesso al beneficio, anche se restano al vaglio le modalità di applicazione. Complesso, ad esempio, cercare di armonizzare le "soglie di reddito", dato che queste sono individuali, mentre il bouns è un supporto destinato alle famiglie.

Sconti fiscali

Come anticipato, per aiutare le imprese è probabile che si proceda fin da subito con una proroga fino al 31 dicembre 2022 degli sconti fiscali su gas ed elettricità, in scadenza alla fine del prossimo mese. Non bisognerà fare altro, in questo caso, che procrastinare i crediti d'imposta già in essere per ottobre e novembre (una manovra da 4.7 miliardi di euro da valutare a seconda delle prossime oscillazioni del prezzo dell'energia sul mercato).

Legge di bilancio

Sarebbe oramai tramontata l'ipotesi del "bonus inflazione" da 150 euro, nonostante che dei 9,4 miliardi di euro Nadef solo 4,7 siano da considerare già assegnati alla proroga dei crediti di imposta. Pare che il governo Meloni sia piuttosto orientato a dare precedenza ai fondi previsti per la legge di Bilancio. Per far ciò è probabile che si utilizzi ancora una volta il sistema, già collaudato, di anticipare a quest'anno spese che dovrebbero essere in calendario per il prossimo: uno stratagemma che potrebbe permettere di iniziare il 2023 con un deficit del 3,1/3,2% (a fronte del 3,4% previsto), senza incidere tuttavia sulla soglia del 5,6% relativo al 2022.

Cosa sarà confermato

Probabile che, dopo l'esame del dl Aiuti-ter, si scelga di

proseguire coi mutui agevolati e garantiti dallo Stato per gli under 35 e con la conversione del decreto che ha di recente procrastinato fino al prossimo 18 novembre il taglio delle accise su benzina e gasolio.

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