Anche senza aver raggiunto un accordo definitivo e, anzi, rischiando di arrivare a una spaccatura insanabile, il Consiglio europeo ha emanato una serie di misure che dovrebbero arginare il problema dell'impennata dei costi delle bollette per aziende e famiglie. Gli effetti di alcune di esse non si vedranno comunque nell'immediato ma, nel caso in cui sortissero i benefici auspicati, potrebbero risultare di fondamentale importanza nel medio/lungo termine.
La tregua tra gli Stati della Ue ha portato come prima conseguenza la diminuzione del prezzo del gas al Ttf, ovvero il mercato all'ingrosso del combustibile naturale con sede nei Paesi Bassi (-9%). Ecco alcune delle principali misure in rampa di lancio, la maggior parte delle quali proposte da Mario Draghi.
Acquisti comuni
È di matrice italiana, per esempio, la scelta di procedere con acquisti comuni di gas naturale: acquisti che saranno "volontari" e destinati agli stoccaggi del combustibile. I Paesi che aderiranno al patto saranno tenuti a comprare almeno un 15% di gas per rifornire le proprie riserve. Lo scopo della misura è quello di creare delle scorte per formare una forza commerciale in grado di ottenere dai fornitori degli sconti di una certa consistenza: ciò dovrebbe portare a una diminuzione delle spese per l'acquisto di gas e di conseguenza a un taglio generale dei costi energetici. Durante la scorsa estate, invece, ogni singolo Stato membro si era occupato individualmente di portare le scorte fino al 90% della disponibilità, come determinato da Bruxelles. Tale scelta aveva condotto a un'impennata incontrollata dei prezzi fino al tetto di 344 euro a megawattora: per avere un raffronto con la situazione attuale, basti pensare che ieri le contrattazioni si sono arrestate a quota 112 euro.
Tetto dinamico
L'aut-aut dell'ex premier italiano Mario Draghi sulla questione relativa alla scelta di introdurre un tetto al costo del gas aveva invece portato a uno scontro con la Germania. Da qui la necessità di trovare un accordo coi tedeschi, i quali paventavano il timore che il limite del prezzo avrebbe potuto di conseguenza dirottare altrove le esportazioni via nave.
Ecco il perchè della scelta di un "tetto dinamico": il che significa, in sostanza, abolire l'introduzione di un limite massimo per privilegiare l'adozione di un range entro il quale il costo può oscillare, fissando comunque un valore medio di riferimento. Con l'inquadramento delle oscillazioni si spera, ovviamente, di evitare il rischio di speculazioni.
Un nuovo Ttf
L'indice di riferimento per il costo del gas in Europa gestito dai Paesi Bassi (il cosiddetto Ttf) necessita di urgenti interventi di modifica. Oltre ad avere degli scambi troppo limitati e a non riflettere le reali condizioni di mercato, esso è stretto nella morsa degli investitori finanziari che lo alterano e lo condizionano. Quello che potrebbe divenire il nuovo Ttf dovrà tener conto dei prezzi sui mercati internazionali, sia per quanto concerne il gas che viaggia attraverso le condutture sia per quello che viene trasportato via nave. Allentando al massimo le spire della componente finanziaria dovrebbe essere possibile ridurre ulteriormente i costi.
Altre misure
Il taglio ai consumi, fino al 15%, è un'opzione di cui tenere comunque conto in caso di estrema necessità. Come ulteriore forma di agevolazione, sarà concessa la possibilità di accedere ai fondi di coesione 2014/2020 ancora non utilizzati per un massimo di 40 miliardi di euro.
Sono previste inoltre misure di solidarietà energetica in caso di interruzioni dell'approvvigionamento di gas naturale a livello nazionale, regionale o dell'Unione,
anche in assenza di accordi bilaterali tra gli Stati membri della Ue. Per accelerare il passaggio a forme di energia alternativa, infine, si è scelto di velocizzare e semplificare le relative procedure di autorizzazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.