Borsa Spa a Euronext per 4,3 miliardi

Tornano gli italiani con Cdp (7,3%) e Intesa (1,3%). Nasce un big da 1.800 quotate

Borsa Spa a Euronext per 4,3 miliardi

Affare fatto per Borsa Italiana. A meno di tre settimane dall'avvio delle trattative in esclusiva tra Lse e Euronext, è stato firmato l'accordo di vendita: Piazza Affari sarà ceduta al circuito di listini europei per 4,325 miliardi di euro, ben più dei 1,6 miliardi pagati da Londra nel 2007 per acquisire il listino milanese. A loro volta Cdp e Intesa Sanpaolo entreranno nella società olandese, rispettivamente con il 7,3% e l'1,3% del capitale, attraverso un aumento di capitale riservato per cui è previsto un esborso complessivo stimato intorno ai 700 milioni. La chiusura dell'operazione è attesa per il primo semestre del 2021. «Nasce oggi un leader europeo dei mercati di capitali. Un passo fondamentale che restituisce centralità all'Italia», ha twittato il premier Giuseppe Conte. Soddisfazione è stata espressa poi dal ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, che ha evidenziato «la posizione centrale dell'Italia all'interno di un gruppo leader a livello internazionale».

Euronext e Borsa Spa formeranno un circuito con 1.800 società quotate, pari a una capitalizzazione aggregata di 4.400 miliardi, un mercato secondario con 1,7 miliardi di valore negoziati quotidianamente e la prima piazza europea per la capacità di raccolta di finanziamenti alle imprese (42 miliardi nel 2019). Il punto di forza dell'operazione, secondo l'ad di Euronext Stephane Boujnah, è la condivisione dello stesso «pool di liquidità», ovvero gli acquirenti e i venditori acquistano sullo stesso book indipendentemente dal mercato in cui operano. Boujnah ha negato che vi siano stati interventi dei governi stranieri nell'acquisizione di Borsa Spa, a iniziare da quello francese «che avrebbe potuto essere solo controproducente». Il solo esecutivo coinvolto è stato quello italiano.

A livello di governance l'ingresso di Cdp e Intesa Sanpaolo in Euronext garantirà una solida impronta italiana nella gestione del gruppo grazie alla presenza di un rappresentante di Cdp Equity nel consiglio di sorveglianza e alla presidenza del gruppo lasciata a un candidato indipendente italiano. «Cdp estenderà il proprio impegno di investitore di lungo periodo a sostegno delle imprese che potranno beneficiare di un mercato dei capitali a guida italiana in una prospettiva europea», ha commentato Fabrizio Palermo, ad di Cdp. «Avere un investitore come Cdp con una quota di partecipazione rilevante nel gruppo che controlla Borsa Italiana è una garanzia per lo sviluppo di una infrastruttura essenziale per il mondo economico italiano», ha dichiarato Antonio Patuelli, presidente di Abi, ricordando come le banche siano tra i principali detentori di titoli di Stato. «La combinazione unisce i punti di forza di Euronext e Borsa Italiana, grazie alla complementarità delle rispettive aree di leadership», ha invece ribadito Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo.

Il progetto prevede lo sviluppo di Elite e di CC&G (Cassa di Compensazione e Garanzia) che diventerà la piattaforma di riferimento di Euronext. Ma se il marchio Elite rimarrà con Borsa italiana, lo stesso destino non è condiviso dall'Aim, brand che rimarrà probabilmente agli inglesi: il futuro delle micro-imprese sarà discusso nei prossimi mesi.

L'aggiunta di Mts, la piattaforma di negoziazione di obbligazioni europee, raddoppierà le dimensioni del Csd di Euronext: il totale dei titoli in custodia passerà da 2,2 a 5,6 trilioni. Su queste basi, secondo le stime, il progetto di aggregazione dovrebbe generare a regime sinergie annue per 60 milioni, a fronte di costi di ristrutturazione di 100 milioni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica