Borsa, in testa la cordata Italia-Francia

Per la vendita di Piazza Affari trattativa in esclusiva con Euronext, assieme a Cdp e Intesa

Borsa, in testa la cordata Italia-Francia

Entro fine anno Piazza Affari potrebbe diventare il settimo listino del circuito Euronext, la società di diritto olandese a cui fanno parte i mercati di Parigi, Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona e Oslo.

Ieri il London Stock Exchange, a sorpresa, ha impresso un'accelerazione al processo di vendita di Borsa Italiana con l'annuncio dell'apertura delle trattative in esclusiva su Palazzo Mezzanotte con Euronext, a sua volta in cordata con Cdp e Intesa Sanpaolo. Sconfitte, salvo sorprese, Deutsche Boerse e Six Group che gestisce il listino di Zurigo. Per Fabrizio Palermo, ad di Cdp, si tratta del primo importante passo per restituire all'Italia un ruolo centrale nell'infrastruttura strategica e garantire lo sviluppo del mercato borsistico italiano. Nessuna indicazione sui tempi dell'esclusiva anche se, fonti vicine al fascicolo, prevedono la chiusura dell'accordo entro ottobre. L'offerta poi dovrebbe attestarsi intorno ai 3,5-4 miliardi e dalla City, Reuters non manca di notare come sia stata scelta l'offerta più bassa, stando almeno alle indiscrezioni di mercato.

Ma la partita su Borsa italiana non è mai stata puramente finanziaria, tutt'altro. L'appoggio di Roma a Euronext attraverso la discesa in campo di Cdp, società controllata dal Tesoro, ha prevedibilmente influito sulle scelte dell'Lse Group. D'altronde, il circuito paneuropeo offriva a Roma prospettive di un'operazione di sistema, sia a livello di governance, sia a livello di valorizzazione degli asset italiani (Mts, Cassa di Compensazione e garanzia, Monte Titoli ed Elite), a differenza di Francoforte e Zurigo che proponevano un'acquisizione.

L'accordo a tre tra Euronext, Cdp e Intesa su Borsa Italiana prevede una forte attenzione alla governance del circuito paneuropeo che, una volta definito l'accordo con Londra, aprirà il capitale sia a Cdp (che entrerà con un aumento di capitale riservato con una partecipazione pari all'8%, la stessa detenuta da Caisse des Depots) sia a Intesa Sanpaolo (per cui è prevista una quota del 2,12% pari a quella di Bnp Paribas). Gli italiani saranno poi rappresentati da due membri al Supervisory Board del gruppo e ne avranno la presidenza (carica attualmente detenuta dagli olandesi), mentre Consob sarà invitata al far parte del College of Regulators insieme agli altri regolatori europei. È poi prevedibile, secondo fonti vicine ai fascicoli, che altri aggiustamenti statutari potranno essere presi una volta definita l'operazione. A livello di business infine Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo, commenta l'operazione potrà unire i punti di forza di Euronext e Borsa Italiana grazie alla complementarietà delle rispettive aree di leadership.

Certo dalla City sottolineano che non c'è alcuna certezza che dalle discussioni si arrivi a una transazione e che, in ogni caso, la vendita dipende dalla decisione che la Commissione Europea prenderà in merito all'accordo di acquisizione stipulato da Londra su Refinitiv.

Bruxelles, che ha rinviato ogni decisione al 16 dicembre, avrebbe già indicato all'Lse Group la necessità di cedere almeno Mts, ma Londra sarebbe propensa a fare cassa considerato l'ammontare dello shopping (27 miliardi). E infatti, al di là delle parole di prudenza, Euronext in Borsa festeggia e chiude la seduta in rialzo del 4,2% a 102,3 euro.

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