La tassa per il possesso di apparecchi atti/adattabili alla ricezione di radioaudizioni televisive, ancora nota impropriamente come "canone Rai", è di certo una delle imposte più invise agli italiani, la maggior parte dei quali resta convinto di sovvenzionare tramite detta gabella esclusivamente la cosiddetta "televisione pubblica".
Per riuscire ad utilizzare come fonte privilegiata a cui attingere ulteriori fondi da destinare alle casse dello Stato, nel 2016 l'allora presidente del consiglio Matteo Renzi decise di inserire il pagamento della tassa direttamente all'interno della bolletta elettrica, con la presunzione che chiunque sia titolare di un contratto di fornitura energetica dovrebbe possedere di conseguenza anche un apparecchio televisivo.
Il "canone Rai" viene addebitato in bolletta in quote bimestrali da 18 euro ciascuna, per un totale di 90 euro l'anno, anche se sono previste delle eccezioni, ovviamente da documentare all'Agenzia delle entrate. Tramite dichiarazione sostitutiva, possono richiedere l'esenzione queste categorie:
1)contribuenti con utenze domestiche a uso residenziale che dichiarano di non possedere un apparecchio atto/adattabile alla ricezione di radioaudizioni televisive;
2) eventuali eredi di un contribuente deceduto a cui sono ancora intestate le bollette e nell'abitazione del quale non è più presente un apparecchio preposto alla ricezione di tali segnali;
3) contribuenti over 75 con reddito annuo (proprio e del coniuge) non superiore a 8mila euro che non convivano con altri titolari di reddito proprio (a eccezione di collaboratori domestici come colf o badanti);
4) agenti diplomatici, funzionari e impiegati consolari, funzionari di organizzazioni internazionali, militari di cittadinanza non italiana e personale civile non residente in Italia e di cittadinanza non italiana delle forze Nato.
In caso di evasione della tassa, o di richiesta di esenzione che si riveli irregolare dopo un controllo della guardia di finanza, si può rischiare una sanzione del valore fino a 6 volte il totale dell'imposta dovuta (540 euro), oltre che il pagamento di tutti gli arretrati con l'aggiunta di eventuali interessi. In caso di dichiarazioni mendaci, invece, può arrivare anche l'incriminazione per il reato di falso ideologico, che può comportare fino a 2 anni di carcere.
Per dimostrare di essere in regola con il pagamento della tassa di possesso chiamata "canone Rai", esattamente come accade per altri tributi, occorre essere in
possesso dei bollettini che certificano l'avvenuto pagamento ed esibirli in caso di controlli o contestazioni: per legge, è necessario conservare come prova tali documenti almeno fino a 5 anni dalla scadenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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