Il Consiglio dei ministri ha dato il via livera al nuovo scostamento di bilancio da 40 miliardi di euro. Per il prossimo anno è stimata una crescita al 4,5% (Pil tendenziale al 4,1%), pertanto il disavanzo, considerando la richiesta di scostamento sopra citata, salirebbe all'11,8% del Pil.
Stando alle indiscrezioni filtrate al termine della riunione, il Cdm avrebbe inoltre avallato la creazione di un fondo pluriennale da 30 miliardi di euro da dedicare agli investimenti, che si aggiungerà al denaro stanziato tramite il Recovery Fund, con lo scopo di contenere il disavanzo Deficit-Pil (che in linea teorica dovrebbe attestarsi al di sotto del 3% nel 2025).
Scostamento da 40 miliardi
Questo nuovo fondo, quindi, dovrebbe finanziare un nuovo dl Sostegni: circa 20 i miliardi di euro che saranno destinati ad aziende e partite Iva. Bisognerà comunque attendere: il provvedimento, infatti, non dovrebbe vedere la luce prima dell'ultima settimana del mese in corso o, al massimo, dei primi giorni di maggio. Questo decreto Sostegni bis dovrebbe contenere varie misure previste per arginare la crisi economica causata dal Covid e dalle pesanti misure restrittive imposte. Stando a quanto riferito da Il Sole 24 Ore dovrebbe trattarsi di aiuti su affitti, Imu del turismo e occupazione del suolo pubblico (probabile esenzione di un anno), dello stop ad alcune scadenze fiscali e di misure studiate per la liquidità delle imprese, con proroga delle moratorie e rinvio dell'entrata in vigore del Codice delle crisi di impresa.
Imprese: contributi e tasse
Una parte consistente del nuovo decreto dovrebbe essere destinata ai contributi a fondo perduto, dato che le misure di protezione del lavoro sono già state affrontate col precedente dl Sostegni. Non è escluso che possa essere inclusa una misura di supporto anche ai contratti a termine: la discussione pare ancora aperta, dato che gli incentivi alle assunzioni per il 2021 sono già entrati in vigore ma non se ne riesce ancora ad apprezzare l'effetto a causa del perdurare delle chiusure.
Al momento in 10 giorni alle partite Iva (circa 600mila) sarebbero già stati inviati bonifici per quasi 2 miliardi di euro, ma la riflessione sulla destinazione dei contributi alle imprese resta ancora argomento di discussione nel governo, per il rischio di far prevalere la componente della tempestività su quella del criterio di maggiore necessità. Lo scopo dovrebbe essere quello di coprire anche marzo e aprile, mesi caratterizzati da pesanti chiusure e cali di fatturato, sperando invece su una ripresa a pieno regime delle attività da maggio.
A preoccupare in modo particolare sono anche i costi fissi.
Per questo si starebbe pensando, come riferito dal sottosegretario al Mef Claudio Durigon, di indirizzare buona parte delle risorse anche"alla sospensione o all'annullamento di alcune tasse. Si sta lavorando sulla Tari, sull'Imu, sulla Tosap". Per avere maggiori certezze bisognerà comunque attendere un paio di settimane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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